
A Villa Barberini fino al 20 luglio e in alcuni giorni di agosto
di Salvatore Cernuzio
Il segnale è stato l’apertura del cancello e l’uscita di due Guardie Svizzere. Poi il rombo delle motociclette di scorta e la macchina scura che è apparsa dal fondo della salita e si è fermata, con il Papa che è sceso a salutare di persona il lungo cordone di persone. Erano ferme da un paio d’ore sotto il sole, dietro le transenne che — è stato riferito — pure il sindaco ha aiutato a sistemare. Intorno alle 17 di ieri, domenica 6 luglio, Leone XIV è arrivato a Castel Gandolfo, la residenza estiva dei Papi ai Castelli Romani, dove trascorrerà un periodo di riposo fino al 20 luglio e poi alcuni giorni di agosto.
Nella piazza principale in cui sorge il Palazzo Apostolico, che Papa Francesco aveva voluto aprire al pubblico trasformandolo in museo, la vita è trascorsa tranquillamente fino alle 16.30, l’orario in cui era noto che il Pontefice sarebbe partito dal Vaticano. E quindi in tanti hanno iniziato a spostarsi verso l’ingresso di Villa Barberini —, l’antico palazzo dove Papa Prevost risiede in questi giorni —, aggiungendosi alla già vasta folla assiepata sui due lati della strada: forze dell’ordine, giornalisti, abitanti della zona, turisti, famiglie e diversi gruppi di suore.
Altri hanno atteso il passaggio del corteo di vetture ai piedi della Salita di Sant’Antonio, quella che conduce al centro storico. Al Bar Etto, punto di ristoro affacciato sul lago di Albano, campeggiava uno striscione nero con la scritta bianca: «Benvenuto Papa Leone». Lì un gruppo di religiose ha atteso l’arrivo pregando il rosario.
Applausi e cori hanno accompagnato il passaggio dell’automobile con a bordo il Papa. A pochi metri dall’ingresso di Villa Barberini, Leone XIV — come detto — ha fatto fermare la vettura e subito si è diretto verso i fedeli, che lo hanno accolto con grida di gioia. Come primo gesto ha benedetto alcuni bambini in braccio ai genitori, poi ha salutato delle donne anziane. Tra loro Conchita, spagnola di Saragozza, in vacanza in Italia: «Gli ho stretto la mano e gli ho detto: Papa León, te quiero mucho (Papa Leone, ti voglio tanto bene)».
Alcune suore della Congregazione della Presentazione di Maria, originarie dal Camerun, lo hanno salutato da lontano in francese. Leone XIV ha stretto più mani possibili, poi si è diretto all’interno della Villa, dove ad attenderlo c’erano suor Raffaella Petrini, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il vescovo di Albano, Vincenzo Viva, il direttore delle Ville Pontificie, Andrea Tamburelli, il sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis.
Presente pure il salesiano Tadeusz Rozmus, parroco polacco di San Tommaso da Villanova, la parrocchia pontificia dove il Papa celebrerà la Messa domenica prossima, 13 luglio, primo appuntamento pubblico a Castel Gandolfo. Noto biker, il sacerdote ha scherzato con i giornalisti fuori da Villa Barberini dicendo di aver offerto al Pontefice la disponibilità di accompagnarlo con la moto in giro per Castel Gandolfo. «È stato un incontro formale/informale, nel senso che il Santo Padre ha fatto i suoi saluti ma si è fermato anche un po’ a parlare con noi, ci ha detto parole di incoraggiamento e ringraziamento per la preparazione di tutto questo. Molto aperto, molto gentile, sorridente».
Chiusa la cancellata, mentre la folla andava disperdendosi verso la piazza e le zone del lago, l’esclamazione di sorpresa da parte di una donna ha richiamato l’attenzione di tutti: Leone XIV si è affacciato improvvisamente dal balcone della Villa. Dietro la bandiera gialla e bianca dello Stato della Città del Vaticano e dietro i pannelli di legno decorati dall’edera, con a fianco il segretario particolare don Edgard Iván Rimaycuna Inga, il Papa ha salutato ancora con la mano la gente per strada. Alcuni istanti di grande entusiasmo, immortalati dagli smartphone e dalle telecamere.
Proprio sotto la balconata si trovava un gruppo di quattro suore Figlie della Sagrada Familia, congregazione nata in Colombia, residenti a Roma. E da Roma, Maria Deleite de los Santos, Maria Regina Pacis, Maria José (peruviana di Piura) e Maria Maestra Orante, sono partite subito dopo l’Angelus per andare a dare il loro saluto al Papa. «Che delicatezza essere sceso dall’auto per salutarci!», hanno esclamato. Sono riuscite pure a stringere la mano al Pontefice: «Siamo state a tante udienze ma è la prima volta che lo vediamo così da vicino». A Leone XIV le religiose hanno lasciato un saluto e un augurio: «Santo Padre, le diamo il benvenuto a Castel Gandolfo. Preghiamo tanto per le sue intenzioni e per questo riposo veramente meritato. Accompagniamo il suo lavoro con la preghiera».
Infine, nella serata di ieri, il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha fatto sapere di aver avuto modo di salutare brevemente il Papa al suo arrivo nel pomeriggio: «Mi ha confermato il piacere di trovarsi a Castel Gandolfo, che è grato delle occasioni che ci saranno di poterne incontrare la gente nei prossimi giorni e allo stesso tempo di poter proseguire la sua attività in un luogo così bello».