Il sangue di Dio

di Roberto Cetera
La ricorrenza del Preziosissimo Sangue, il 1° luglio, è da sempre più vicina alla sensibilità religiosa del Vicino Oriente. Forse perché in questa terra di sangue innocente ne è scorso e ne continua a scorrere tanto. E il sangue innocente di Gesù lo riassume tutto. Tant’è che per la Chiesa locale di Gerusalemme la memoria del Preziosissimo Sangue assume il rango liturgico della “solennità”. Questa mattina il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, lo ha ricordato nella messa che, ogni anno, si tiene nella Basilica delle Nazioni, accanto a quella roccia bianca del giardino degli ulivi, dove Gesù, nell’imminenza della sua passione, versò sangue pregando. È una celebrazione suggestiva: il custode all’inizio sparge su quella roccia dei petali rossi di rosa a simboleggiare le gocce del preziosissimo sangue di Gesù.
Qualche ora prima ci era giunta la notizia di un altro sangue versato. Versato così copiosamente da procurare la morte per dissanguamento. Il sangue di Abdel Karim Kahlout, 35 anni, ucciso dalle mitragliate dei soldati israeliani mentre era in fila per prendere un tozzo di pane. Come tanti altri gazawi in questi ultimi giorni. Tanti di cui non ricorderemo neanche il nome. Di Abdel lo ricordiamo perché è il fratello giovane di un amico, di un collega a cui siamo legati da stima ed amicizia: Safwat Kahlout, il noto giornalista gazawi con cui abbiamo condiviso in questi mesi le difficoltà a raccontare l’orrore della guerra a Gaza.
Il padre Patton nella sua breve omelia di questa mattina si è voluto soffermare in particolare sulla frase della celebrazione eucaristica che vuole che il sangue di Gesù sia stato versato «...per tutti in remissione dei peccati», versato cioè in una logica di perdono. Totale, incondizionato. In una terra in cui la parola perdono è bandita dal vocabolario, il Sangue versato di Gesù diviene icona di quel perdono, che è al tempo stesso la forma più alta d’amore, ma anche la pratica più difficile a cui è chiamata l’esperienza umana. Si può perdonare chi uccide un padre in fila per un tozzo di pane per i propri figli? Le gocce di sangue di Gesù che stamattina a Gerusalemme sono apparse come petali di rosa ci dicono che il paradosso del cristianesimo rende possibile il perdono. Sempre.