DONNE CHIESA MONDO

Le nuove sante e le battaglie per le donne

05 luglio 2025

Il 19 ottobre 2025 Papa Leone XIV canonizzerà tre figure femminili che condividono un denominatore comune: hanno trasformato la fede in azione concreta per il miglioramento della condizione femminile: Vincenza Maria Poloni, Maria del Monte Carmelo Rendiles Martínez e Maria Troncatti.

Vincenza Maria Poloni: dignità per le emarginate

Nata a Verona nel 1802, Vincenza Maria Poloni fondò con Carlo Steeb le Sorelle della Misericordia, rivoluzionando l'assistenza alle donne più vulnerabili. La sua opera si distingueva per l'attenzione verso madri nubili, vedove indigenti e donne malate abbandonate. In un'epoca di marginalità femminile, suor Vincenza non offriva solo carità, ma restituiva dignità insegnando mestieri e fornendo strumenti per l'indipendenza economica. Le sue religiose educavano le donne all'autosufficienza, anticipando moderne forme di emancipazione.

Maria del Monte Carmelo: forza nella diversità

Maria del Monte Carmelo Rendiles Martínez, nata a Caracas nel 1903 senza il braccio sinistro, trasformò la disabilità in forza propulsiva per il cambiamento sociale. Nonostante i pregiudizi che colpivano donne e disabili, fondò la Congregazione delle Serve di Gesù, diventando punto di riferimento per tutte le venezuelane escluse socialmente. Sviluppò un approccio innovativo dimostrando che la diversità fisica costituiva una risorsa, non un limite. Il miracolo della sua beatificazione - la guarigione del braccio di una dottoressa - simboleggia come la sua eredità continui a sostenere le donne professioniste.

Maria Troncatti: liberatrice delle donne Shuar

La missionaria italiana Maria Troncatti, nata nel 1883 a Corteno Golgi (Brescia), Figlia di Maria Ausiliatrice, rappresenta un esempio concreto di battaglia per i diritti femminili. Giunta in Ecuador nel 1922, si stabilì nella foresta amazzonica tra gli indigeni Shuar. Lottò contro i matrimoni coatti, pratica che privava le giovani della libertà di scelta. Con coraggio promosse matrimoni cristiani basati sul consenso libero, restituendo alle donne Shuar il diritto di decidere del proprio destino. Il suo approccio rispettoso della cultura locale dimostrò che i diritti delle donne sono universali e vanno promossi nel rispetto delle specificità culturali.