Il saluto di Leone XIV ai membri del Consiglio ordinario della segreteria generale del Sinodo dei vescovi

Quello “stile”
che aiuta a essere Chiesa

 Quello “stile”   che aiuta a essere Chiesa  QUO-147
27 giugno 2025

«La sinodalità è uno stile, un atteggiamento che ci aiuta ad essere Chiesa». Lo ha detto Leone XIV, proseguendo la via tracciata dal predecessore Francesco, nel saluto rivolto ai membri del consiglio ordinario della segreteria generale del Sinodo dei vescovi, incontrati nel pomeriggio di ieri, giovedì 26 giugno, nella sede dell’organismo in via della Conciliazione 34. Successivamente il Pontefice si è recato presso il vicino Auditorium Conciliazione per partecipare all’iniziativa «Sacerdoti felici» promossa dal Dicastero per il Clero. Ecco le parole pronunciate da Papa Prevost durante l’incontro con i membri dell’istituzione sinodale.

Carissimi,

sono lieto di salutarvi in occasione della riunione del Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.

Anche se non mi è possibile restare insieme a voi per tutto il pomeriggio, colgo volentieri questa opportunità per condividere un’idea che ritengo centrale, e poi per ascoltarvi nel tempo che mi è disponibile.

Papa Francesco ha dato un nuovo impulso al Sinodo dei Vescovi, rifacendosi, come più volte ha affermato, a San Paolo VI. E l’eredità che ci ha lasciato mi pare sia soprattutto questa: che la sinodalità è uno stile, un atteggiamento che ci aiuta ad essere Chiesa, promuovendo autentiche esperienze di partecipazione e comunione.

Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha portato avanti questa concezione nelle diverse Assemblee sinodali, specialmente in quelle sulla famiglia, e poi l’ha fatta sfociare nell’ultimo percorso, dedicato proprio alla sinodalità.

Il Sinodo dei Vescovi conserva naturalmente la propria fisionomia istituzionale, e nello stesso tempo si arricchisce dei frutti maturati in questa stagione. E voi siete l’organismo deputato a raccogliere tali frutti e a fare una riflessione prospettica. Vi incoraggio in questo lavoro, prego che sia proficuo e fin da ora ve ne sono grato.