Un mare di musica
nel cuore delle differenze

di Massimo Granieri C’è una parola che torna, insistente come un ritornello di una canzone, tra i vicoli di Taranto e il mare di musica del festival Medimex: relazione. Non è solo una rassegna musicale, il festival. Non è un altare pagano di decibel e sudore, dove si bruciano gli idoli dell’effimero. È, piuttosto, un laboratorio culturale di differenze e di uguaglianza. Un luogo di attraversamento, in cui la musica si fa lingua comune tra estranei, lì dove culture e generazioni diverse s’incrociano, per citare una canzone di un’artista, tra le tante, che hanno fatto la storia del Medimex e cioè Patti Smith. Medimex non è il festival del godimento fine a sé stesso, dell’intrattenimento che anestetizza. Qui un concerto non è la fine, ma la somma di tante connessioni con la ...