In Siria ancora dolore

Damasco, 25. «Questo attentato ha creato dei seri problemi non solo dal punto di vista della stabilità sociale ed economica ma anche dal punto di vista della fede». Il vicario apostolico di Aleppo, monsignor Hanna Jallouf, in un’intervista ai media vaticani, ha espresso dolore e preoccupazione per l’attacco terroristico che domenica scorsa nella capitale siriana, Damasco, ha colpito la chiesa greco-ortodossa di Sant’Elia provocando la morte di oltre 20 fedeli riuniti nel luogo sacro per la celebrazione della Divina liturgia.
«Se prima dell’atto terroristico solo il 20% della popolazione pensava di andare via dalla nazione ora la percentuale è salita al 90: la gente ha sempre più paura» ha ammesso il vescovo, che però ha anche spiegato come il governo siriano lo abbia rassicurato che le cose in futuro andranno sempre più migliorando. «Le autorità — è entrato nel dettaglio — hanno detto a tutti i cristiani di stare tranquilli perché le loro vite ed i loro beni saranno difesi e protetti. Hanno anche assicurato la possibilità di poter esercitare la fede in piena libertà. Noi abbiamo davvero una grande speranza».
Monsignor Jallouf, poi, ha lanciato un appello a tutti i fedeli del suo vicariato: «Non abbiate paura, certamente il futuro sarà migliore del passato. Ma ci vuole tempo, dobbiamo avere pazienza».
Intanto, l’attentato di domenica scorsa è stato rivendicato dall’organizzazione estremista sunnita “Saraya Ansar al-Sunna”. Il gruppo, con un post sui social media, ha minacciato «ulteriori attacchi». Secondo quanto riferito da un portavoce del ministero dell’Interno, il responsabile sarebbe stato arrestato insieme ad altri membri dell’organizzazione. Sequestrata anche un’ingente quantità di armi ed esplosivo.
Oggi nei pressi di una base militare situata sulla costa del distretto di Jabla si è verificata una forte esplosione che ha provocato un’imponente colonna di fumo. Ancora non è chiaro se la deflagrazione sia stata causata da un raid aereo o da un ordigno posizionato all’interno della struttura. Violente esplosioni sono state segnalata anche nel governatorato di Latakia.