La Santa Sede al Consiglio di sicurezza dell’Onu

La spesa militare sottrae risorse ai paesi più poveri

 La spesa militare  sottrae risorse ai paesi più poveri  QUO-144
24 giugno 2025

New York, 24. La Santa Sede è «preoccupata per la crescente spesa militare che distoglie risorse significative dagli investimenti in settori dello sviluppo come sanità, istruzione e infrastrutture». Intervenendo, ieri 23 giugno a New York, al dibattito del Consiglio di sicurezza dell’Onu su “Povertà, sottosviluppo e conflitti: implicazioni per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”, la Santa Sede ha sottolineato «l’urgente responsabilità morale di affrontare le cause profonde della povertà che sono spesso associate all’ingiustizia, all’esclusione e alla negazione dei diritti fondamentali». E rinnova la proposta di istituire un fondo globale finanziato in parte dalla ridistribuzione delle risorse attualmente destinate agli armamenti: «Tale fondo — si legge nella dichiarazione — potrebbe apportare un contributo significativo allo sradicamento della povertà e della fame e alla promozione dello sviluppo nelle regioni più svantaggiate del mondo. Ciò favorirebbe un percorso più giusto e sostenibile verso la pace e proteggerebbe e promuoverebbe la dignità umana». Una pace duratura, infatti, «richiede un impegno per lo sviluppo umano integrale che sostenga la dignità data da Dio a ogni persona e promuova le condizioni necessarie per la giustizia, la solidarietà e il benessere di tutti». A tale proposito la Santa Sede sottolinea l’importanza di «porre lo sviluppo umano integrale al centro della revisione in corso dell’architettura per la costruzione della pace e di promuovere una cooperazione rafforzata tra gli Stati membri al servizio della pace». È stato inoltre ricordato come, nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, la comunità internazionale riconosca che l’eliminazione della povertà in tutte le sue forme e dimensioni è «la più grande sfida globale e un requisito indispensabile per lo sviluppo sostenibile». La Santa Sede ha citato al riguardo l’enciclica di Papa Paolo VI Populorum progressio: «Lo sviluppo è il nuovo nome della pace» (76).