Speciali celebrazioni a Orvieto

Nella città
del Corpus Domini

 Nella città del Corpus Domini  QUO-142
21 giugno 2025

di Francesco Marruncheddu

Sarà il pontificale presieduto dal cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, il culmine delle celebrazioni del Corpus Domini a Orvieto, città madre di questa festa che nel suo splendido Duomo custodisce il Corporale del Miracolo eucaristico di Bolsena e dalla quale Urbano IV, l’11 agosto 1264, promulgò la bolla Transiturus de hoc mundo con la quale la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo si estendeva a tutta la Chiesa cattolica. In quest’anno giubilare le celebrazioni programmate dalla diocesi di Orvieto-Todi sono state largamente potenziate e a quelle tradizionalmente in calendario, come il pontificale della domenica e il corteo storico con la processione del Corporale, si affiancano eventi che intendono dare all’edizione 2025 la giusta importanza, in un anno già di per se molto speciale e denso di iniziative.

«Fin dall’inizio dell’Anno santo la nostra diocesi ha inteso vivere e far vivere a tutti la Cattedrale di Orvieto come la chiesa giubilare per eccellenza, dove poter sostare in devoto raccoglimento di fronte al Santissimo Sacramento esposto nella Cappella del Sacro Corporale e poter godere della bellezza della Cappella del Signorelli, di solito aperta solo per le visite turistiche, per poter contemplare l’icona della Madonna della Stella o di San Brizio, ricordando che Maria è stata il primo tabernacolo della storia». A parlare è don Danilo Innocenzi, protodiacono del Capitolo della Cattedrale, i cui canonici, sotto la guida del vescovo Gualtiero Sigismondi, hanno implementato il loro impegno nell’organizzazione delle celebrazioni del Corpus Domini: «Abbiamo rafforzato i turni per la disponibilità per le confessioni e si è fatta la scelta, fuori dai tempi forti, di esporre solennemente, in maniera straordinaria, la reliquia del Sacro Corporale almeno una volta alla settimana, a esempio per i primi vespri della domenica, quando la preghiera che inizia alle 18,30 nella Cappella del Corporale prosegue con una solenne processione eucaristica all’interno del Duomo».

Tutta la settimana che ha preceduto la festa è stata caratterizzata da eventi collaterali di grande rilievo: dalla conferenza del teologo don Luigi Maria Epicoco su Pellegrini di speranza alla XVI Rassegna corale di musica sacra a cura della corale della Cattedrale “Vox et Iubilum”, sino al concerto di brani sul mistero dell’Eucaristia diretto dal maestro Riccardo Cambri. «Per noi a Orvieto — sottolinea Innocenzi — acquista una valenza particolare anche il fatto di solennizzare il giovedì, per fare memoria dell’istituzione della festa del Corpus Domini che noi vivremo anche come Giubileo diocesano del catechismo insieme a monsignor Sigismondi, come pure la “Marcia della fede” che, nella notte tra il 21 e il 22 giugno, ripercorrerà a piedi da Bolsena a Orvieto l’antico percorso che fece nel 1263 il vescovo Giacomo recando al Papa, che risiedeva nella nostra città, l’ostia del Miracolo e il lino del Corporale bagnato dal Sangue miracoloso».

Questa marcia diventa di fatto un anticipo di quel flusso di pellegrini che Orvieto accoglierà il 25 luglio, alla vigilia del Giubileo dei giovani.

Un Corpus Domini speciale, dunque, per “la Città alta sul Monte” come Paolo VI definiva Orvieto: celebrazioni che in quest’Anno santo diventano, per volontà del vescovo Sigismondi e del Capitolo della Basilica cattedrale, momento di profonda gratitudine a Dio per l’elezione di Leone XIV e alla Conferenza episcopale italiana per la scelta di Orvieto come sede principale del XXVIII Congresso eucaristico nazionale in programma nel settembre del 2027.

La solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo si inserisce in tale contesto: «Rinnovando il binomio tanto caro al Concilio ecumenico Vaticano II, “l’Eucaristia fa la Chiesa ma anche la Chiesa fa l’Eucaristia”. Per noi orvietani significa rimettere al centro l’Eucaristia e vivere il mandato che ci ha consegnato l’Altissimo attraverso il Miracolo eucaristico di Bolsena e l’istituzione ufficiale del Corpus Domini avvenuta proprio nella nostra città», conclude don Danilo.