Quelle parole di Papa Pacelli per fermare la guerra

 Quelle parole di Papa Pacelli  per fermare la guerra  QUO-140
18 giugno 2025

di Andrea Tornielli

Leone XIV, nell’appello per la pace al termine dell’udienza generale, ha significativamente citato una frase del Radiomessaggio pronunciato giovedì 24 agosto 1939 da Pio XII. Il mondo era allora ormai sull’orlo della Seconda guerra mondiale: «Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra». Questo il contesto delle parole di Papa Pacelli, eletto pochi mesi prima quale successore di Pio XI dopo essere stato per nove anni suo Segretario di Stato: «È con la forza della ragione, non con quella delle armi, che la Giustizia si fa strada. E gl’imperi non fondati sulla Giustizia non sono benedetti da Dio. La politica emancipata dalla morale tradisce quelli stessi che così la vogliono. Imminente è il pericolo, ma è ancora tempo. Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo».

Il Radiomessaggio venne pronunciato alle ore 19 del 24 agosto, da Castel Gandolfo, dopo che il Papa aveva appreso la notizia del patto tra la Germania nazista e l’Unione Sovietica. Pio XII in quella occasione scelse una delle quattro bozze che gli erano state sottoposte dalla Segreteria di Stato. Il testo prescelto era stato preparato dal Sostituto Giovanni Battista Montini, e il Papa vi aveva apposto alcune correzioni di suo pugno. Mentre il pontefice pronunciava l’appello, Montini sarebbe rimasto al suo fianco ad assisterlo.

Com’è noto, l’appello di Papa Pacelli venne purtroppo ignorato. Il 1° settembre 1939 le truppe tedesche varcavano la frontiera polacca, e aveva inizio il secondo conflitto mondiale.