I saluti
«Non dobbiamo

Al termine dell’udienza generale, salutando i vari gruppi di fedeli presenti, il Pontefice ha lanciato un accorato appello alla pace, ribadendo che «non dobbiamo abituarci alla guerra» e che bisogna respingere «il fascino degli armamenti potenti e sofisticati». Con le parole dei suoi predecessori, Francesco e Pio XII, Papa Prevost ha ricordato che «la guerra è sempre una sconfitta», mentre «nulla è perduto con la pace». L’udienza si è poi conclusa con il canto del Pater noster e la Benedizione apostolica.
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare i fedeli della Costa d’Avorio, del Senegal, della Repubblica Democratica del Congo e della Francia, tra cui un gruppo degli Amici di Compostela e Roma, il Liceo Notre Dame d’Orveau e numerosi studenti di diversi Collegi.
All’approssimarsi della Festa del Corpus Domini, ravviviamo la nostra fede in questo grande mistero dell’Eucaristia e uniamo le nostre voci ai canti di rendimento di grazie della Chiesa.
Dio vi benedica!
I greet all the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly the groups from England, Northern Ireland, Norway, Cameroon, Australia, Hong Kong, Japan, Indonesia, the Philippines, Singapore, Vietnam, Canada and the United States of America. My special greeting goes to the members of the “HOPE80” international delegation at the start of the “Flame of Hope” pilgrimage as they seek to promote reconciliation and peace in this year marking the 80th anniversary of the end of the Second World War.
May the light of divine love and fraternity always burn brightly in the hearts of the men and women of our one human family.
Upon all of you, and upon your families, I invoke the Lord’s gifts of wisdom, strength and joy. God bless you.
Cari fratelli e sorelle di lingua tedesca, l’imminente Solennità del Corpus Domini rinnovi la nostra fede nel Signore Eucaristico, realmente presente tra noi sotto le specie del pane e del vino. Egli ci dia la forza di vincere ogni scoraggiamento per poter compiere sempre la sua volontà.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en modo particular a los grupos provenientes de España, México, Honduras, Chile y Argentina. Jesús nos pregunta también a nosotros: «¿Quieres curarte?». No tengamos miedo de reconocer nuestras parálisis interiores, ni de presentar al Señor nuestros desánimos. Pidamos a María Santísima que nos ayude a responder con fe al llamado de Jesús, que nos invita a levantarnos y caminar con esperanza hacia la vida nueva que Él nos ofrece. Muchas gracias.
Rivolgo il mio cordiale saluto alle persone di lingua cinese. Cari fratelli e sorelle, vi incoraggio ad amare Dio e il prossimo con generosità. A tutti la mia benedizione!
Un affettuoso saluto a tutti i pellegrini provenienti dai paesi di lingua portoghese! Fratelli e sorelle, facciamo attenzione a non dimenticare la nostra parte nell’economia della salvezza. Dio, con la sua grazia, è il grande protagonista, ma il Signore conta sulla nostra attiva collaborazione per guarirci da ogni infermità fisica o spirituale. Gesù, medico dei corpi e delle anime, vi benedica!
Saluto i fedeli di lingua araba, in particolare quelli provenienti dalla Terra Santa. Vi invito ad aprire i vostri cuori a Gesù e ad avere fiducia che Lui è in grado di guarire le ferite della nostra vita e di sollevarci a un’esistenza piena di pace e tranquillità. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!
Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Domani nella vostra Patria celebrate la Solennità del Corpus Domini — riunendovi numerosi alla Eucaristia e partecipando alle processioni per le strade delle città e dei paesi. Organizzate anche concerti di lode, come quello “Un solo Cuore, un solo Spirito” a Rzeszów. Questi incontri possano ravvivare la vostra testimonianza di amore a Cristo e l’apertura integrale al Vangelo. Vi benedico di cuore.
Cari fratelli e sorelle,
il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall’Ucraina, dall’Iran, da Israele, da Gaza. Non dobbiamo abituarci alla guerra! Anzi, bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati. In realtà, poiché nella guerra odierna «si fa uso di armi scientifiche di ogni genere, la sua atrocità minaccia di condurre i combattenti a una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati» (Conc. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 79). Pertanto, in nome della dignità umana e del diritto internazionale, ripeto ai responsabili ciò che soleva dire Papa Francesco: la guerra è sempre una sconfitta! E con Pio XII: «Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra».
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i fedeli della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, accompagnati dal loro Vescovo: cari amici, auguro che la visita alle tombe degli Apostoli offra a ciascuno l’opportunità di una forte esperienza di fede per essere apostoli del Vangelo nel vostro territorio. Saluto, inoltre, i sacerdoti di Ferrara-Comacchio e di Brescia, incoraggiandoli a consolidare generosi propositi di fedeltà alla chiamata del Signore.
Accolgo con affetto le parrocchie: Santi Pietro e Paolo in Montelupone, Santi Crisante e Daria, e Santa Maria causa nostrae laetitiae in Roma.
Saluto l’Associazione Nazionale Consulenti del lavoro esprimendo apprezzamento per l’impegno e per i giusti sforzi a tutela dei diritti dei lavoratori, nel rispetto delle legittime ragioni delle imprese.
Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. La festa del Corpus Domini, che celebreremo domani, ci offra l’occasione per approfondire la nostra fede e il nostro amore verso l’Eucaristia. A tutti la mia benedizione!