Il cardinale de Mendonça e il presidente del Cio al convegno all’Augustinianum su sport e fede

La competitività dei valori

 La competitività dei  valori  QUO-137
14 giugno 2025

di Fausta Speranza

Riconoscere l’importanza della diplomazia della pace che lo sport sviluppa in contesti e geografie diversi: è quanto ha sottolineato il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, all’apertura del convegno “Lo slancio della speranza: storie oltre il podio”, tenutosi questa mattina al Pontificio Istituto Patristico Augustinianum nell’ambito del Giubileo dello sport, in corso oggi e domani.

Oltre al porporato, è intervenuto, prima di varie testimonianze di atleti, Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), mettendo in luce «le connessioni tra sport e fede che emergono in particolare quando si vive la solidarietà».

«Una delle tante caratteristiche dello sport — ha affermato il cardinale portoghese — è quella di essere una scuola rilevante per alcuni valori che non vengono insegnati nei classici progetti educativi» e che invece «sono particolarmente rilevanti di fronte ai rischi della società contemporanea». De Mendonça, parlando dello sport come di «uno dei fenomeni più praticati e seguiti al mondo», ha citato la costituzione pastorale del Concilio Vaticano II Gaudium et spes, per ricordare come «lo sport possa essere al servizio della fede e la fede a servizio dello sport» in una «collaborazione profonda». In particolare ha chiarito che «lo sport serve all’evangelizzazione, ma il Vangelo assicura allo sport orizzonti di senso». Del convegno ha detto che è stato voluto come «una riflessione poliedrica» e concepito come «un laboratorio di speranza e di dialogo con chi vive lo sport e dunque pratica certi valori in modo molto naturale e non teorico». Si è poi richiamato al concetto di squadra citato da Leone XIV nel suo incontro a fine maggio con i calciatori del Napoli vincitori del Campionato italiano: «Non si vince da soli», ma un team permette una vittoria personale e collettiva. E questa consapevolezza — ha rimarcato il prefetto — offre gli anticorpi nei confronti di una cultura dell’esclusione. Nelle parole del cardinale, «ascolto e condivisione» acquistano il significato forte di «un segno necessario di speranza» nel drammatico contesto di conflitti. Da qui la sfida di «fare dello sport uno spazio di inclusione, tolleranza e fraternità».

Di «grandi valori umani di civiltà» ha parlato il presidente Bach, richiamando l’attenzione sulla straordinaria avventura dei Giochi Olimpici mondiali di era moderna, che a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso hanno portato in primo piano nel mondo «il valore della pace, la capacità di stare insieme imparando il rispetto per l’altro». Quindi si è soffermato sulla «bellezza di imparare la coesistenza nelle diversità, di scoprire di essere comunità nell’essere squadra». E ha messo l’accento sul «bisogno di solidarietà», senza il quale — ha ribadito — non c’è pace». È proprio questo bisogno di solidarietà — ha aggiunto — quello che più condividono lo sport e la fede. Il primo infatti può insegnare che «attraverso la solidarietà si diventa più forti». Bach ha ricordato quanto Papa Francesco si sia speso per la solidarietà nei confronti dei più poveri e fragili, in particolare per profughi e rifugiati nel mondo, per poi fare cenno alla Squadra Olimpica dei Rifugiati, voluta dal Cio. «La squadra, che ha partecipato alle Olimpiadi per la terza volta a Parigi 2024, rappresenta un messaggio di speranza per oltre 100 milioni di persone sfollate nel mondo». È stato un modo — ha confidato — con cui «lo sport mondiale ha cercato di offrire speranza». La convinzione è proprio quella di tenere insieme intorno a certi valori tutte le persone, perché «siamo tutti uguali e ciascuno appartiene alla stessa famiglia umana». E con questa convinzione, Bach ha auspicato che «il movimento olimpico conservi un legame forte con Leone XIV nella promozione della solidarietà e della speranza».

Al convegno, per il Dicastero competente in tema di sport —che ha curato l’organizzazione con il Dicastero per l’evangelizzazione — sono stati presenti, oltre al prefetto de Mendonça, i segretari: il vescovo Paul Desmond Tighe, e l’arcivescovo Carlo Maria Polvani. Con loro anche il vescovo di Digne, monsignor Emmanuel Gobilliard, che è stato delegato della Conferenza episcopale francese per i Giochi 2024, svoltisi a Parigi.

Significative le presenze del mondo dello sport: Valentina Vezzali, campionessa di scherma; Amelio Castro Grueso, campione di scherma paralimpica; Sérgio Conceição, per il calcio.

Nei vari interventi è emersa fortissima la gioia e l’emozione di vivere il momento straordinario del Giubileo dello sport e di raccontare la fatica e la gioia di nutrirsi di speranza. In modo particolare hanno colpito le parole di Letsile Tebogo, atleta del Botswana, oro olimpico nei 200 metri a Parigi, eletto atleta simbolo del 2024. Il ventunenne parla di un anno straordinario: oggi l’udienza con Leone XIV, dopo l’incontro con Papa Francesco ad agosto scorso. Il cuore di questo ragazzo sembra stampato in quelle iniziali disegnate sulle sue scarpe: sono della madre morta di tumore giovanissima. Una scomparsa che ha ispirato in lui il desiderio di essere campione di bene impegnandosi per le donne malate nel suo Paese che — dice — «molte persone avranno cercato sulla mappa dopo l’oro olimpico», confermando che «anche avere l’attenzione del mondo per un territorio ignorato è una grande vittoria».

Due i momenti di dibattito, moderati da Novella Calligaris di Rainews24 e Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del Dicastero per la comunicazione. Sono intervenuti tra gli altri i rispettivi presidenti di varie realtà: Giampaolo Mattei, presidente di Athletica Vaticana; il sacerdote spagnolo Litus Ballbé Sala (olimpionico di hockey a Londra 2012), e Paola Virginia Gigliotti, dell’associazione Sentieri Frassati. Non poteva mancare un certo spirito competitivo: sono stati premiati dal fotografo sportivo Giovanni Zenoni i giovani vincitori del Concorso fotografico internazionale “Sport in Motion”.

Nel pomeriggio, l’attraversamento della Porta Santa della basilica di San Pietro con partenza da piazza Pia alle 17. In serata, alle 21.30 in piazza San Cosimato a Trastevere, è prevista la proiezione gratuita del film premio Oscar Momenti di gloria, di Hugh Hudson. Domani domenica 15 giugno, Leone XIV presiede nella basilica Vaticana la celebrazione dell’Eucaristia, aperta a tutti ma in modo particolare agli sportivi e alle loro famiglie.