Mosaico globale

«La fede e l’amore nel Signore Gesù», insieme alla fede e all’amore per la Chiesa, «la Sposa di Cristo», unito con il servizio al Papa, al suo «ministero petrino di conferma nella fede e di unità nella Chiesa»: sono i tratti che caratterizzano l’operato della Segretaria di Stato ricordati stamani dal cardinale Pietro Parolin, nel saluto rivolto a Leone XIV durante l’udienza.
Il porporato ha citato qualche cifra dell’Istituzione che, dalla fine del XV secolo, coadiuva il Romano Pontefice e che oggi ha 246 dipendenti, di cui 181 nella Sezione per gli Affari generali, 59 in quella per i Rapporti con gli Stati, e 6 in quella per le Rappresentanze pontificie.
«Proveniamo da tante parti del mondo», ha aggiunto Parolin, «tutti i continenti sono rappresentati», anche l’Oceania. Diverse sono anche le «categorie del popolo di Dio» che operano al servizio della Segreteria di Stato: «vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, laici e laiche», tutti con competenze specifiche per il proprio settore operativo. Un mosaico variegato, ma appunto unito dalla fede e dall’amore per il Signore Gesù e per la Chiesa, nonché dal servizio al ministero petrino.
A Leone XIV il porporato ha infine assicurato l’impegno dell’intero organismo a essere «sempre di più» al suo servizio, rinnovandogli la fedeltà, affinché il Papa «possa portare avanti, con gioia anche, oltre che con efficacia, il suo ministero di unità e di conferma nella fede nella Chiesa universale».
Il segretario di Stato ha rivolto il suo saluto al Pontefice anche a nome degli arcivescovi Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari generali; Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali — «assente giustificato» essendo in visita fino a domani, 6 giugno, a Cuba, nel 90° anniversario dei Rapporti diplomatici bilaterali del Paese con la Santa Sede —; e Luciano Russo, segretario della Sezione per il personale di ruolo diplomatico; e poi dei monsignori Roberto Campisi, assessore, Mirosław Stanisław Wachowski, Daniel Pacho e Joseph Murphy, sotto-segretari, e di tutti i circa duecento superiori e officiali presenti.