L’iniziativa dell’associazione G-Team per i bambini in Italia, Ucraina e Belarus

In bicicletta
sulle strade della pace

 In bicicletta sulle strade della pace  QUO-121
26 maggio 2025

La prima e unica “bicicletta della pace” — con il telaio bianco — è il simbolo dell’associazione di volontariato “G-Team un aiuto per aiutare i bambini”. In particolare per il progetto umanitario “Noi per loro e per la pace”. La bicicletta, spiega il responsabile, Andrea Ciocca, «perché rappresenta in modo tangibile la semplicità, l’essenzialità, la fatica e l’impegno necessari per raggiungere i propri obiettivi, proprio come nella vita». In fondo, fa presente Ciocca, «la bicicletta per la pace è un po’ come il pellegrino, per il quale il viaggio non è il fine, ma il mezzo per crescere e aiutare».

Attraverso le pedalate della “bicicletta per la pace” vengono raccolti fondi per sostenere strutture ospedaliere pediatriche in Italia (nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale maggiore della carità a Novara) e in Ucraina (al Western Ukrainian Specialized Pediatric Medical Center di Lviv) con l’acquisto diretto di attrezzature.

In Belarus è stato promosso «un progetto per decontaminare molti bambini dal grave problema dell’inquinamento radioattivo, causato dalla tragedia di Chernobyl del 1986». In collaborazione con l’Istituto di radioprotezione Belrad di Minsk, dando vita a screening, somministrando il preparato per diminuire gli elementi radioattivi nel corpo e fornendo istruzione nell’ambito della radioprotezione.

Questo obiettivo educativo vede protagoniste, in particolare, le scuole con il coinvolgimento dei bambini «che parlano ai grandi di pace, con i loro occhi, le loro parole e la loro forza espressiva, attraverso disegni e brevi pensieri» racconta Ciocca.

Il progetto della “bicicletta della pace” è reso possibile dalla disponibilità, dalla generosità, dall’impegno di molte persone e realtà. Ed è nato un mese dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina, dall’incontro sul Lago d’Orta con una mamma fuggita dalla guerra con le due figlie piccole in cerca di speranza e di pace.

«Nessuno aveva mai pensato che una bicicletta, di colore bianco, potesse diventare un simbolo di speranza, solidarietà e pace» rilancia Ciocca. E la storia prosegue oggi «con le fatiche di tanti volontari, le lunghe strade, le ripide salite». Ma anche «con tante mani che si stringono per aiutare molti bambini, proprio con una semplice bicicletta che ha già percorso molti chilometri».

E simbolicamente è stata accolta all’interno del Parlamento europeo a Strasburgo, all’Agenzia spaziale europea a Darmstadt e alla Campana della pace di Rovereto.