Domani in Polonia la beatificazione del sacerdote martire Stanisław Streich

Testimone del Vangelo
fino alla fine

 Testimone del Vangelo fino alla fine   QUO-119
23 maggio 2025

di Wojciech Mueller*

Un sacerdote totalmente devoto, esemplare e zelante che si è distinto per l’estrema fedeltà alla sua vocazione e per la sua preoccupazione per la salvezza delle persone; un uomo che non ha avuto paura, nonostante fosse pienamente consapevole del prezzo massimo che rischiava di pagare per il suo impegno pastorale. Tutto questo è stato don Stanisław Streich che domani, sabato 24 maggio, sarà beatificato a Poznań, in Polonia. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi e rappresentante del Papa, alle 11 nella piazza antistante la cattedrale.

Don Streich nacque il 27 agosto 1902 a Bydgoszcz, primogenito di Franciszek e Władysława Birzyńska. Aveva due fratelli, Czesław e Kazimierz. Dopo la scuola dell’obbligo, frequentò il ginnasio di scienze umane per otto anni. Completò la formazione nella Polonia ormai libera, con il diploma di maturità. Nel 1920 fu ammesso al Seminario di Poznań e iniziò gli studi filosofici e teologici che proseguì anche presso il Seminario primaziale di Gniezno. Il 6 giugno 1925, fu ordinato presbitero dal vescovo Stanisław Kostka Łukomski.

I primi anni del lavoro sacerdotale di don Streich furono legati a Poznań dove continuò gli studi universitari. Fu cappellano dalle Suore orsoline, insegnando allo stesso tempo religione alla Scuola di Commercio. Vicario presso tre parrocchie — San Floriano e Sacratissimo Cuore di Gesù, Corpus Domini e San Martino — si fece conoscere anche come prefetto del Seminario maschile per insegnanti a Koźmin.

Nel 1933 divenne parroco di Santa Barbara a Żabikowo. Subito si impegnò per costruire una nuova chiesa nella zona, nel villaggio di Luboń. Nel 1935 fu istituita la parrocchia di San Giovanni Bosco, distinta da quella di Żabikowo, di cui divenne parroco il 1° ottobre 1935.

Pastore zelante e coscienzioso, fu aperto agli altri, soprattutto ai poveri, offrendo aiuto e consolazione e traendo forza dai Sacramenti. Il 27 febbraio 1938 alle 10, iniziò la messa con i bambini. Dopo essersi allontanato dall’altare, si diresse verso il pulpito per leggere il Vangelo e pronunciare l’omelia. All’improvviso, inaspettatamente, dalla folla saltò fuori un uomo che sparò due volte al sacerdote mirando al volto. Il primo colpo, come si scoprì in seguito, fu quello mortale. Il secondo proiettile colpì l’evangeliario sollevato. Don Streich cadde all’indietro sul fianco destro e non si mosse più. Dopo qualche secondo, l’assassino gli sparò altri due colpi alla schiena. Il 3 marzo 1938 si svolsero i funerali, presieduti dal vescovo Walenty Dymek. Vi parteciparono ventimila persone. Arrivarono numerose delegazioni di associazioni e organizzazioni anche da Bydgoszcz, città natale del defunto.

La fama del martirio di don Streich durò per anni, anche se nascosta dal regime comunista, ed è sopravvissuta fino ad oggi.

I tentativi di istruzione dell’inchiesta diocesana della causa di beatificazione del martire, prete dell’arcidiocesi di Poznań, iniziarono subito dopo la morte. Ma si riscontrarono difficoltà legate ai fatti storici avvenuti in terra polacca.

A cominciare dallo scoppio del Secondo conflitto mondiale, per continuare con l’assoggettamento all’Unione Sovietica nel dopoguerra. La situazione sociale dell’epoca, particolarmente tesa, non offriva condizioni favorevoli per l’avvio del processo di beatificazione e per la raccolta e l’esame imparziale della documentazione.

La Chiesa cattolica in Polonia era l’unica struttura sociale indipendente del Paese, combattuta fin dall’inizio dalle autorità comuniste. Esercitando un impatto enorme sul popolo, essa appariva, infatti, come una seria minaccia per il regime. E questo stato di cose perdurò fino alla caduta del comunismo nel 1989.

Solo dopo, si è presentata la possibilità di riprendere i lavori organizzativi della causa. La sempre viva fama di martirio e di santità di don Streich e le richieste dei fedeli hanno contribuito, in un primo tempo, all’audizione di cinque testimoni oculari dell’assassinio. Inoltre, sono stati raccolti documenti dell’Archivio dell’arcidiocesi, pubblicazioni di libri e stampa, dichiarazioni scritte e ricordi di altri testimoni.

Nella parrocchia di San Giovanni Bosco a Luboń, nel corso degli anni, si sono sviluppate numerose iniziative spirituali, quali preghiere e digiuni in vista della beatificazione, e durante le celebrazioni in chiesa veniva ricordata e promossa la figura del martire.

La causa di beatificazione istruita dall’arcidiocesi di Poznań nel 2017 ha seguito fin dall’inizio le linee guida del Dicastero delle Cause dei santi, al fine di chiarire pienamente le circostanze della morte del parroco di Luboń. I Consultori storici, il Congresso peculiare dei Consultori teologi e infine la congregazione ordinaria dei cardinali e vescovi dello stesso Dicastero hanno espresso pareri favorevoli in merito, riconoscendo che il martirio di don Stanisław Streich fu inflitto per odio alla fede, in odium fidei, il che è stato confermato dalla promulgazione del decreto da parte di Papa Francesco in data del 23 maggio 2024, che consente la beatificazione.

*Postulatore