Il Concilio di Nicea come evento culturale

Il Dio incarnato

 Il Dio incarnato  QUO-117
21 maggio 2025
di Helmut Hoping* All’inizio del suo documento sul 1700° anniversario del concilio di Nicea (325), la Commissione teologica internazionale (Cti) cita Atanasio il Grande (295/300-373) che, in relazione al simbolo del concilio, così dice lo storico della Chiesa cattolica Klaus Schatz (n. 4), parla della Parola di Dio che rimane in eterno (Isaia, 40,8). Come può un simbolo, nato nella tarda antichità, pretendere di godere di una valenza extratemporale? Il concilio di Nicea non è forse strettamente legato alla cultura della tarda antichità? Nel periodo che va da Alessandro Magno (356-323) alla svolta d’epoca, la cultura e la filosofia ellenistica si erano diffuse in Medio Oriente e nel cosiddetto Oriente. Adolf von Harnack (1851-1930) vedeva il Credo niceno (oggi İznik/Turchia) come una falsificazione ...

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