Antiche narrazioni e reinvenzione delle forme dell’abitare

Da divoratori di case
a costruttori di arche

 Da divoratori di case a costruttori di arche  QUO-115
19 maggio 2025
di Teresa Bartolomei «Mordi, mordi, mordicchia, la mia casetta chi rosicchia?» Ed essi risposero: «Il vento, il venticello; il celeste bambinello» (Hänsel e Gretel). Povere creature, vittime di una penuria atavica sempre a rischio di convertirsi in violenza domestica e sociale — esclusione comunitaria e schiavizzazione cannibalica — Hänsel e Gretel reagiscono infantilmente, ingenuamente, all’incontro inusitato con l’abbondanza, mettendosi a divorare senza remore quella casa meravigliosamente «appetitosa» che nel cuore della foresta, archetipo della natura selvaggia, in quanto spazio estraneo e ostile, emerge come forma «domestica» di antropizzazione ospitale, luogo «umano» di residenza. Dopo essersi raccontata la favola dell’illimitatezza delle risorse naturali, ...

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