Il mal di vivere e la ricerca «dell’altro» nel libro di Donald Antrim

Infrangendo la parete
di vetro della solitudine

 Infrangendo la parete di vetro della solitudine  QUO-113
16 maggio 2025
di Silvia Gusmano «Chiedetevi non quale malattia ha quella persona, ma quale persona ha quella malattia»: con questa frase del canadese William Osler, considerato uno di padri della medicina moderna, Donald Antrim apre il suo Un venerdì di aprile (Torino, Einaudi, 2025, pagine 128, euro 16,50, traduzione di Cristiana Mennella). Un pomeriggio qualunque di un venerdì qualunque di un aprile qualunque di un anno qualunque: qualunque per tutti, ma non per lui. Perché in quel momento Donald Antrim sale sul tetto della sua casa a Brooklyn: mentre la sera scende sui palazzi e la gente rientra dal lavoro, è in fuga — infreddolito e scalzo com’è, penzolante nel vuoto — da un mondo che urla. Da un mondo da cui si sente respinto e aggredito. Partendo da quel pomeriggio del 2006, Antrim racconta i ...

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