Al via il Giubileo
delle confraternite

 Al via il Giubileo delle confraternite  QUO-113
16 maggio 2025

di Fabrizio Peloni

Un grande patrimonio ecclesiale di fede, di servizio, di storia, di arte e di tradizione popolare. È quanto si è visto stamani in piazza Pia dove, sin dalle prime ore della giornata, molti fedeli, o meglio confratelli e consorelle di Confraternite, si sono ritrovati per intraprendere il percorso che conduce alla Porta Santa della basilica Vaticana. L’occasione è stata il Giubileo ad esse dedicato, uno dei grandi eventi del mese di maggio — in programma da oggi, venerdì 16, a domenica 18 — dell’Anno Santo della speranza.

Uno dei primi gruppi a partire è stato quello della Confraternita di San Giovanni Battista de’ Genovesi, istituita da Papa Giulio III con bolla Romanum Pontifex del 23 giugno 1553. «Attualmente si dedica all’assistenza di persone bisognose di origini genovesi e liguri residenti a Roma e ad attività sociali a favore degli abitanti di Trastevere, con particolare riguardo alla gestione di un Consultorio psicologico gratuito per giovani in condizione di disagio sociale» ha dichiarato Guido Berri, in passato governatore secolare della Confraternita.

Da Malaga è giunto il nutrito gruppo dell’«archicofradía de la Esperanza» che, dopo il passaggio della Porta Santa, insieme con la Hermandad del Cachorro ha partecipato alla messa in San Pietro al cospetto di due simulacri tra i più venerati nei celebri cortei processionali della “Semana Santa” in Andalusia: il “Santísimo Cristo de la Expiración” meglio conosciuto come “El Cristo del Cachorro” di Siviglia e la “Vergine de la Esperanza” di Malaga. Le due statue sono esposte in basilica Vaticana da martedì scorso, e vi rimarranno fino domani, a sabato 17.

Quello di stamane è stato dunque solo l’inizio della testimonianza viva di fede di un associazionismo che ha superato un millennio di storia. I partecipanti all’evento giubilare, che richiamerà in questi giorni a Roma circa 100.000 fedeli, arrivano da un centinaio di Paesi di tutti i continenti per testimoniare la propria fede che si protrae da secoli in tutto il mondo. In particolare, i gruppi più numerosi provengono da Italia, Spagna, Stati Uniti, Malta, Francia e Brasile.

Nel pomeriggio di oggi, alle 17, le Confraternite di Roma accoglieranno i gruppi di pellegrini provenienti da tutto il mondo con un incontro di benvenuto, in collaborazione con la diocesi di Roma, presso la basilica di San Giovanni in Laterano.

Domani, sabato 17, a partire dalle 14, si terrà una “Grande Processione” per le vie del centro di Roma, strutturata in due cortei lungo due distinti percorsi che si “incontreranno” simbolicamente presso il Circo Massimo.

La processione “maggiore”, con otto confraternite che porteranno in corteo le loro celebri statue, fercoli, troni ed immagini tradizionali, partirà da piazza Celimontana per poi proseguire lungo Via Claudia e Via Celio Vibenna, fino al Circo Massimo e poi, con un giro ad anello, ritornerà da Via Claudia al punto di partenza.

Oltre alle due celebri statue già citate, nella Processione maggiore saranno presenti ancora dalla Spagna la Cofradía del Dulce Nombre de Jesus Nazareno da León, con il “Paso de Nuestro Padre Jesús Nazareno”, dal Portogallo la Real e Venerável Irmandade do Santíssimo Sacramento di Mafra, con il “Crocefisso di Mafra”, dall’Italia il Priorato Ligure delle Confraternite con due crocifissi e la Confraternita Maria SS. Addolorata di Enna con la statua della “Madonna Addolorata”, dalla Città del Vaticano l’Arciconfraternita Vaticana di Sant’Anna de’ Parafrenieri, con la statua di Sant’Anna, e dalla Francia l’Archiconfrérie de la Sanch de Perpignan, con il crocifisso “le Dévot Christ”.

Sempre alla stessa ora da largo Cavalieri di Colombo partirà la seconda processione, per poi percorrere viale delle Terme di Caracalla fino a concludere all’interno del Circo Massimo.

A conclusione del Giubileo, i membri delle Confraternite, con i loro accompagnatori, parteciperanno in abiti tradizionali, domenica 18 maggio in piazza San Pietro, alla celebrazione della messa per l’inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma, Leone XIV.