Leone XIV in visita alla Curia generalizia degli agostiniani

Siate vicini, vivete
in comunione fra voi

 Siate vicini, vivete  in comunione fra voi  QUO-111
14 maggio 2025

di Tiziana Campisi
e Daniele Piccini

La Messa in cappella con i confratelli agostiniani, nel giorno in cui la Chiesa ricordava la Beata Vergine Maria di Fátima e la liturgia dell’ordine celebrava la Beata Vergine Maria Madre del Soccorso, perpetuando un’antica devozione nata nei primi anni del XIV secolo nella chiesa di Sant’Agostino a Palermo.

Poi, il pranzo tutti insieme come era consuetudine per lui, pressoché quotidianamente, quando era cardinale.

Poco prima del mezzogiorno di ieri, 13 maggio, Leone XIV si è recato nella sede della curia generalizia dell’ordine di sant’Agostino, per 12 anni sua dimora, dal 2001 al 2013, periodo in cui è stato priore generale.

Pochi metri quelli percorsi dal minivan scuro che ha portato il Papa dal Vaticano in via Paolo VI, di fianco al colonnato del Bernini, per una visita privata alla sua famiglia religiosa, dove la convivialità è la prima delle “norme” osservate, perché prescritta dal santo vescovo di Ippona nella regola di vita per i suoi frati: «Il motivo essenziale per cui vi siete insieme riuniti è che viviate unanimi nella casa e abbiate una sola anima e un sol cuore protesi verso Dio».

L’ultima “visita” alla curia generalizia Prevost l’aveva fatta una settimana fa, il 6 maggio, il giorno prima di entrare in conclave: in quell’occasione, aveva pregato con e per i confratelli e per tutti i cardinali che avrebbero assunto l’impegno di scegliere il successore di Pietro.

Il Santo Padre ha aperto l’omelia con le stesse parole scelte per la benedizione “Urbi et Orbi” nel giorno dell’elezione: «La pace sia con voi». Ha poi proseguito evidenziando il ruolo missionario della Chiesa e la necessità di camminare insieme in modo sinodale; infine, ha sottolineato l’importanza di una spiritualità di comunione, tratto distintivo dell’eredità agostiniana, sprone a procedere uniti per trasmettere il messaggio evangelico al mondo.

Più tardi, nel refettorio, il priore generale Alejandro Moral ha assicurato al Pontefice la preghiera, il sostegno e la fraternità incondizionata dell’intero ordine. Con un pizzico di ironia ha poi rimarcato che, sebbene la Chiesa universale abbia provveduto a risolvere la sede vacante, «ora siamo noi ad avere una “sede vacante” nella nostra casa, nella nostra cappella e nel refettorio dove abbiamo condiviso tanti momenti fraterni».

Infatti da quando, nel 2023, Francesco lo aveva chiamato in Vaticano come prefetto del Dicastero dei vescovi, il cardinale Prevost era solito celebrare l’Eucaristia quotidiana e partecipare alla preghiera mattutina nella cappella della curia generalizia, condividendo il pranzo con i confratelli agostiniani.

Ieri tutto si è svolto così, come ai vecchi tempi: «È stata una visita familiare, di ringraziamento. Sono stati momenti trascorsi insieme molto gradevoli, perché lui conosce tutti e tutti noi conosciamo lui e per questo è molto bello», ha raccontato ai media vaticani padre Moral. Oltre agli agostiniani, ha proseguito il priore generale, «anche altre persone sono venute a salutarlo: gli operai che lavorano con noi, le cuoche. Eravamo tutti molto contenti».

Il Santo Padre — hanno fatto sapere dalla curia con una nota stampa — dopo aver formulato gli auguri a due frati che celebravano rispettivamente il compleanno e l’onomastico, ha incoraggiato i presenti a perseverare nel diffondere, come ordine, il patrimonio dottrinale e spirituale del santo vescovo di Ippona. In particolare, ha raccomandato di «essere sempre vicini l’un l’altro» e «vivere, come chiede sant’Agostino, la comunione».

Leone XIV ha poi condiviso il ricordo di un incontro, da priore generale, con Benedetto XVI nei Giardini Vaticani in occasione della benedizione di un mosaico dedicato alla Vergine Maria, Madre del Buon Consiglio, il cui culto è stato diffuso dall’ordine di sant’Agostino: in quella circostanza, Papa Ratzinger aveva esortato gli agostiniani a non smettere di studiare, approfondire e diffondere il pensiero del fondatore. Nel solco del predecessore, Papa Prevost ha richiamato dunque l’importanza dell’opera del Pontificio Istituto Patristico “Augustinianum”, istituzione accademica privilegiata per portare avanti questa missione.

Nel frattempo, centinaia di persone si sono radunate davanti al cancello della Curia per attendere l’uscita del Pontefice, sfidando anche un inatteso temporale. Leone XIV ha lasciato la comunità intorno alle 15, salutando quanti lo stavano aspettando: fedeli festanti che al suo passaggio hanno gridato “Evviva il Papa!”. Lui, dal finestrino posteriore della vettura, ha contraccambiato salutando con la mano.

La sorpresa di questa giornata, qualche minuto dopo la ripartenza del Papa era ancora tutta negli occhi lucidi dei confratelli. «Ero stato invitato dal priore generale a pranzo e a una celebrazione eucaristica. E invece abbiamo trovato la sorpresa che a presiedere era il Santo Padre, il nostro buon fratello», ha riferito emozionato padre Gabriele Pedicino, provinciale per l’Italia.

«Mi ha molto colpito — ha proseguito l’agostiniano — la famigliarità con cui siamo stati a mensa insieme. La sua prossimità e il suo stare così vicino a noi ce l’hanno fatto sentire ancora “padre Robert”. Finora abbiamo raccontato ai giornalisti le emozioni degli agostiniani, adesso abbiamo ascoltato anche un po’ quelle del Papa. Quello che ha detto, per rispetto, lo custodiamo come un regalo che ha voluto fare solo ai suoi confratelli, perché adesso è il Pontefice».

Ripensando all’omelia pronunciata poco prima da Leone XIV padre Pedicino ha aggiunto: «Noi celebriamo la Madonna del Soccorso e quindi ha fatto ancora un richiamo alla sua devozione per Maria, a questo aiuto, a questo soccorso a cui lui si affida, per il ministero importante che gli è stato assegnato».

«Abbiamo vissuto la prima visita del Papa ai confratelli agostiniani», ha commentato ancora pieno di stupore il vescovo Lizardo Estrada Herrera, pure lui agostiniano, ausiliare di Cuzco, in Perú, e segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam). «Direi che è stato un normale momento di vita comunitaria, perché lui sempre era solito venire qui e stare con questa comunità: a pranzare e, semplicemente, a condividere la vita comunitaria. Solo che adesso è il Santo Padre».

Come Papa Francesco, anche il neo Pontefice ha chiesto di pregare per lui. «Papa Leone XIV — ha detto il presule — ha chiesto la nostra preghiera, ci ha ringraziato e ci ha spinto a continuare a essere buoni agostiniani, a fare conoscere sant’Agostino. Siamo grati di aver vissuto questo momento di gioia. Abbiamo goduto lo stare insieme a lui, è stata davvero un’emozione speciale».

Una giornata ordinaria, ma al contempo talmente straordinaria che forse non si ripeterà. «Il Papa ha detto che non potrà venire tutti i giorni, come faceva prima», ha concluso il vescovo già con la nostalgia di chi sa che il proprio fratello, ora, è diventato padre e pastore di tutti.