Si punta a colmare il divario digitale nel settore pubblico e privato per attrarre investimenti e creare posti di lavoro

Con l’IA il Libano cerca di tracciare la strada verso una nuova prosperità economica

 Con l’IA il Libano cerca di tracciare la strada verso una nuova prosperità economica  QUO-111
14 maggio 2025

di Giordano Contu

L’intelligenza artificiale (IA) servirà a risollevare l’economia e a cercare di uscire dalla bancarotta. L’attuale governo del Libano sta orientando in modo specifico lo sviluppo economico del Paese. È un’idea sperimentale del cosiddetto esecutivo “Riforme e salvezza”, guidato dal primo ministro Nawaf Salam e dal presidente Joseph Aoun. In questo modo si cerca di colmare il divario digitale nel settore pubblico e privato: semplificare i processi, combattere la corruzione, promuovere l’inclusione sociale, rilanciare settori economici chiave. L’obiettivo è duplice: attrarre investimenti dall’estero e creare posti di lavoro. Così, il governo vuole ripristinare la fiducia del popolo nelle istituzioni e dimostrarsi all’altezza delle ambizioni dei giovani, molti dei quali lasciano il Paese.

«Il Libano vuole recuperare il ritardo accumulato nell’adozione di tecnologie nel settore dei servizi e valorizzare il potenziale del Paese», dichiara ai media vaticani il ministro libanese per gli Sfollati, la tecnologia e l’intelligenza artificiale, Kamal Chehadeh. «Il ministero sarà responsabile dello sviluppo dell’infrastruttura digitale nazionale, che consentirà di offrire servizi più efficienti e ridurre le difficoltà burocratiche per imprese e cittadini, facilitando il lavoro e la vita». Questo dicastero guiderà la progettazione di politiche e regolamenti, la redazione di nuove leggi per la protezione dei dati, la sicurezza informatica e altri pilastri fondamentali dell’economia digitale, collaborando con i settori della sanità, dell'istruzione superiore, delle industrie creative e della finanza.

«Il consolidamento del sistema bancario, in un Paese dove operano oltre 50 diverse banche, è una priorità. L’altra è la riforma del segreto bancario, che ha generato opacità sugli investimenti esteri e corruzione», spiega una fonte istituzionale. Chehadeh conferma che «è indispensabile ristabilire un sistema bancario sano». Inoltre è essenziale «dotare il Libano di infrastrutture di telecomunicazione all’altezza dei Paesi più avanzati, con una maggiore connettività in fibra ottica, banda larga e implementazione del 5G nel prossimo futuro. Senza questi due settori, l’economia libanese non può riprendersi né prosperare».

La priorità del ministero è sviluppare l’identità digitale e la piattaforma di pagamento digitale. L'obiettivo è quello di «fornire un’infrastruttura digitale nazionale che permetta a ogni dicastero, in collaborazione con il ministero della Riforma amministrativa, di integrarsi in questo sistema, offrendo servizi digitalizzati e più efficienti frutto di una maggiore interazione» con i cittadini e con gli stakeholder. «Stiamo iniziando a esplorare partnership internazionali in ambito IA. Il Libano ha relazioni profonde non solo con i Paesi della regione come Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Qatar, ma anche con la diaspora libanese diffusa in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Europa», aggiunge il ministro.

 

L’attuale esecutivo libanese resterà in carica solo 14 mesi. «È un mandato corto, un tempo limitato per avviare alcune riforme sostanziali», prosegue la fonte. Quest’ultima rivela che molti ministri hanno rinunciato a cariche ben remunerate «soltanto per spirito di servizio» nei confronti del Paese, accettando di percepire uno stipendio pubblico standard, il cui valore reale oggi si attesta intorno a qualche centinaio di euro al mese. Chehadeh sostiene che l’intelligenza artificiale possa «aiutare a semplificare le procedure, combattere o eliminare la corruzione, favorire l’inclusione della popolazione».

Come disse Papa Francesco al G7 questa tecnologia è «uno strumento affascinante e tremendo», utile all’umanità solo se una «sana politica» avrà creato le condizioni etiche necessarie a un suo buon uso. E così il Libano traccia la strada che spera conduca a una nuova prosperità economica.