La testimonianza del vescovo ausiliare di Lima e presidente della Caritas nazionale

Prevost tra la gente

 Prevost tra la gente  QUO-110
13 maggio 2025

di Nicola Nicoletti

Solidarietà con i poveri, attenzione all’ascolto, grande collaborazione: lo ricorda così Guillermo Antonio Cornejo Monzón, vescovo ausiliare di Lima, quel monsignor Robert Francis Prevost, oggi successore di Pietro come Papa Leone XIV, che in Perú ha conosciuto prima che fosse chiamato a Roma da Francesco. «Durante il ciclone che nel 2023 ha sconvolto il nostro paese monsignor Prevost non si è risparmiato, è stato accanto a coloro che non avevano più nulla, la casa, una terra da coltivare, il lavoro. Il ricordo del vescovo che con gli stivaloni va nel fuoristrada per portare aiuti agli abitanti dell’area settentrionale del Perú è negli occhi di tutti», rammenta.

Chiclayo, 600.000 abitanti nel nord del Perú, ai confini con l’Ecuador, è una delle aree più popolate della nazione, una realtà come Lima dove poveri, giovani e intere famiglie si spostano per cercare un futuro migliore. A strapiombo sul mare, la zona è arida, popolata da piccoli agricoltori, vittime di catastrofi naturali come quella del ciclone Yaku, capace di sconvolgere l’area del Pacifico sud-orientale e devastare il Perú settentrionale all’inizio di marzo 2023. «La gente è buona, generosa, la cucina squisita», confida monsignor Cornejo Monzón, «e Prevost ha visto la nostra lealtà e onestà quando è stato qui». Il presule non nasconde problemi come la violenza e la corruzione, la pace messa costantemente a rischio; il lavoro della Caritas mira a quella giustizia sociale che si sta cercando di costruire non senza difficoltà.

Cornejo Monzón, presidente di Caritas Perú, ha subito notato come il fine intellettuale venuto da Chicago non si risparmiasse nel portare aiuti alle popolazioni devastate dalle catastrofi naturali nella diocesi di Chiclayo dove è stato amministratore apostolico dal 2023 al 2024. Inondazioni, incendi e altre emergenze sono state affrontate dalla Chiesa che è rimasta vicina agli ultimi, anche quando le piogge intense e lo straripamento dei fiumi hanno minacciato i poveri raccolti. Oggi, come vescovo ausiliare di Lima, ricorda un periodo intenso di attività e collaborazioni con il nuovo pontefice: «Mi ha aiutato tanto, con indicazioni e consigli utili. È stato un riferimento come canonista. Quando stava per lasciare il Perú mi ha raccomandato di vivere la sinodalità, il valore della giustizia sociale, l’attenzione ai poveri, seguire le nostre piccole e grandi realtà, e condividere con i sacerdoti quanto più possibile, condividere, anche con i religiosi, i valori della collegialità e della comunione». Ricorda il nuovo Papa come una persona aperta: «Ascoltava tutti con rispetto e poi dava la sua opinione».

Fu Francesco a scegliere monsignor Cornejo Monzón come responsabile di Caritas Perú, ruolo recentemente rinnovato. «È un grande regalo che Papa Bergoglio mi fece», ammette. La Caritas lavora molto, tante sono le esigenze: la povertà, la mancanza di lavoro, la violenza. «Ma noi peruviani, nei momenti difficili, sappiamo andare avanti, non ci scoraggiamo, e questo, con l’accompagnamento del nuovo pontefice, sarà ancora più emozionante. Cosa ho provato al momento dell’elezione? Una grande emozione ed è stata una sorpresa quando ha voluto ricordare in spagnolo la nostra diocesi. Nel Giubileo della speranza è un motivo in più camminare insieme, come ci ha invitato a fare Leone XIV».