
«Nell’odierno scenario drammatico di una terza guerra mondiale a pezzi, come più volte ha affermato Papa Francesco, mi rivolgo anch’io ai grandi del mondo, ripetendo l’appello sempre attuale: “Mai più la guerra!”»: nel suo primo Regina Caeli, ieri 11 maggio, Leone XIV ha rinnovato l’appello alla pace, in occasione dell’80° anniversario dalla fine della seconda Guerra mondiale che era ricorso l’8 maggio, il giorno della sua elezione al pontificato. Tornato ad affacciarsi a mezzogiorno — come nella sera di tre giorni prima, quando c’era stata la fumata bianca — dalla Loggia centrale della basilica Vaticana, il nuovo vescovo di Roma ha guidato la recita della preghiera mariana con i circa centomila fedeli presenti in piazza San Pietro — tra cui i partecipanti al Giubileo delle bande musicali e degli spettacoli popolari — e con quanti erano collegati attraverso i media. Mantenendo il consueto schema dei più immediati predecessori, il Papa — accanto al quale era l’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice — ha dapprima commentato il Vangelo della domenica, nella circostanza quello della IV del tempo di Pasqua o del Buon Pastore, in cui ricorre anche la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni; poi ha pronunciato appelli e saluti. Di seguito la sua meditazione con l’esortazione ai giovani a non avere paura di accettare la chiamata «della Chiesa e di Cristo».
Cari fratelli e sorelle,
buona domenica!
Considero un dono di Dio il fatto che la prima domenica del mio servizio come Vescovo di Roma sia quella del Buon Pastore, la quarta del tempo di Pasqua. In questa domenica sempre si proclama nella Messa il Vangelo di Giovanni al capitolo decimo, in cui Gesù si rivela come il Pastore vero, che conosce e ama le sue pecore e per loro dà la vita.
In questa domenica, da sessantadue anni, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. E inoltre oggi Roma ospita il Giubileo delle Bande musicali e degli Spettacoli popolari. Saluto con affetto tutti questi pellegrini e li ringrazio perché con la loro musica e le loro rappresentazioni allietano la festa, la festa di Cristo Buon Pastore: sì, è Lui che guida la Chiesa con il suo Santo Spirito.
Gesù nel Vangelo afferma di conoscere le sue pecore, e che esse ascoltano la sua voce e lo seguono (cfr. Gv 10, 27). In effetti, come insegna il Papa San Gregorio Magno, le persone «corrispondono all’amore di chi le ama» (Omelia 14, 3-6).
Oggi, dunque, fratelli e sorelle, ho la gioia di pregare con voi e con tutto il Popolo di Dio per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa. La Chiesa ne ha tanto bisogno! Ed è importante che i giovani e le giovani trovino, nelle nostre comunità, accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale, e che possano contare su modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli.
Facciamo nostro l’invito che Papa Francesco ci ha lasciato nel suo Messaggio per la Giornata odierna: l’invito ad accogliere e accompagnare i giovani. E chiediamo al Padre celeste di essere gli uni per gli altri, ciascuno in base al proprio stato, pastori “secondo il suo cuore” (cfr. Ger 3, 15), capaci di aiutarci a vicenda a camminare nell’amore e nella verità. E ai giovani dico: «Non abbiate paura! Accettate l’invito della Chiesa e di Cristo Signore!».
La Vergine Maria, la cui vita fu tutta una risposta alla chiamata del Signore, ci accompagni sempre nella sequela di Gesù.
Dopo aver intonato il canto del Regina Caeli, il vescovo di Roma ha ricordato l’anniversario della seconda guerra mondiale e ha invitato a pregare per la pace in Ucraina e per un cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza, esprimendo al contempo soddisfazione per la tregua tra India e Pakistan. Ha quindi salutato i presenti e rivolto un pensiero a tutte le mamme, in occasione della Festa loro dedicata, senza dimenticare «quelle che sono già in Cielo».
Fratelli e sorelle,
l’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale, terminava 80 anni fa, l’8 maggio, dopo aver causato 60 milioni di vittime. Nell’odierno scenario drammatico di una terza guerra mondiale a pezzi, come più volte ha affermato Papa Francesco, mi rivolgo anch’io ai grandi del mondo, ripetendo l’appello sempre attuale: «Mai più la guerra!».
Porto nel mio cuore le sofferenze dell’amato popolo ucraino. Si faccia il possibile per giungere al più presto a una pace autentica, giusta e duratura. Siano liberati tutti i prigionieri e i bambini possano tornare alle proprie famiglie.
Mi addolora profondamente quanto accade nella Striscia di Gaza. Cessi immediatamente il fuoco! Si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi.
Ho accolto invece con soddisfazione l’annuncio del cessate il fuoco tra India e Pakistan, e auspico che attraverso i prossimi negoziati si possa presto giungere a un accordo durevole.
Ma quanti altri conflitti ci sono nel mondo! Affido alla Regina della pace questo accorato appello perché sia lei a presentarlo al Signore Gesù per ottenerci il miracolo della pace.
Ed ora saluto con affetto tutti voi, romani e pellegrini di vari paesi. Saluto i membri della British and Foreign Bible Society, il gruppo di medici da Granada (Spagna), i fedeli di Malta, Panama, Dallas (Texas), Valladolid, Torrelodones (Madrid), Montesilvano e Cinisi (Palermo).
Saluto i partecipanti alla manifestazione “Scegliamo la vita” e ai giovani della Fraternità Santa Maria Immacolata e San Francesco di Assisi di Reggio Emilia.
Oggi in Italia e in altri Paesi si celebra la festa della mamma. Mando un caro saluto a tutte le mamme, con una preghiera per loro e per quelle che sono già in Cielo.
Buona festa a tutte le mamme!
Grazie a tutti voi! Buona domenica a tutti!