Tutto pronto
per l’«Extra omnes»

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07 maggio 2025

Arredata con sedie di ciliegio e tavoli di legno disposti su due file di diverso livello, la Cappella Sistina è pronta per ospitare i 133 cardinali elettori di 70 Paesi che si riuniscono oggi pomeriggio, 7 maggio, in conclave. Esattamente 4.439 giorni dopo l’inizio del precedente, che elesse Francesco nel 2013, i porporati si ritrovano sotto lo splendido affresco del Giudizio Universale per dare alla Chiesa il 267° vescovo di Roma.

Davanti all’altare, un tavolo ligneo per l’urna dove vengono raccolte le schede con i voti, e un leggio con il Vangelo sul quale i cardinali prestano giuramento. L’appuntamento per i partecipanti è alle 16.15 in Cappella Paolina, nella Prima loggia del Palazzo Apostolico Vaticano, da cui parte la processione al canto delle Litanie dei santi. Giunti in Sistina, dopo aver intonato il Veni Creator i porporati giurano sul libro del Vangelo aperto.

Gli elettori non camminano sul pavimento cosmatesco della Cappella, ma su una struttura piana in legno, alta 50-60 centimetri da terra e in linea con il secondo gradino dell’altare.

Solo al termine del giuramento — e con la frase conclusiva Extra omnes («fuori tutti») pronunciata dall’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie — prende il via ufficialmente il conclave.

Dopodiché il cardinale cappuccino Raniero Cantalamessa tiene agli elettori una meditazione sul gravissimo compito che li attende e sulla necessità che nell’elezione del Romano Pontefice agiscano in tutto con retta intenzione, cercando di compiere solo la volontà di Dio e mirando unicamente al bene di tutta la Chiesa. Al termine anche l’anziano porporato e il maestro delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice lasciano la Cappella, vengono chiuse le porte e poste delle guardie a tutti gli ingressi della Sistina.