Vi scrivo da Gaza

La guerra continua
nella Striscia distrutta ed è tornata più brutale di prima

Girls are seen amid rubble as Palestinians, displaced by the Israeli military offensive, shelter in ...
07 maggio 2025

di Suhail Abo Dawood

Mentre scrivo questo testo, sono sempre qui nella Striscia di Gaza, dove è in corso una delle guerre più pericolose e lunghe che ci siano mai capitate. Scrivo dalla parrocchia latina della Sacra Famiglia a Gaza City, dove sono ancora rifugiate molte persone. Noi della comunità cristiana non vogliamo la guerra, ma la pace. Non vogliamo l’odio, ma l’amore. La guerra non ha l’ultima parola nella vita, ma la pace sì.

In molti suoi discorsi Papa Francesco ha detto: «La guerra è sempre una sconfitta». E praticamente fino all’ultimo giorno vita ci chiamava quotidianamente ponendoci domande molto semplici: “Come sta la gente oggi?”, “Cosa avete mangiato?”. Alle 20 in punto la sua chiamata diffondeva incoraggiamento e sostegno per tutti noi e ci dava sempre la sua benedizione. Custodiva la misericordia di Dio nel suo cuore.

Dopo la sua morte abbiamo inaugurato nella nostra chiesa un rito speciale in memoria di Papa Francesco: iniziamo a suonare la campana dell’Ave Maria ogni giorno alle 20 per ricordare la sua telefonata e il dialogo che sempre aveva con noi. Pensiamo a lui in ogni momento e continuiamo a pregare per il riposo della sua anima in pace e amore. Sappiamo che oltre la notte della morte, c’è l’alba della Resurrezione, Gesù Cristo ci ha donato la vita eterna e il perdono dei nostri peccati. Preghiamo ogni giorno il Santo Rosario e celebriamo la Santa Messa per la guarigione di tutti i malati e per tutti i defunti, in particolare per Papa Francesco.

Ora, purtroppo, la guerra continua nella Striscia distrutta ed è tornata più brutale di prima. Dall’annuncio del cessate-il-fuoco temporaneo, il 19 gennaio, fino all’inizio di marzo, siamo riusciti a pregare in qualche modo in un clima di silenzio intorno al nostro semplice complesso in chiesa, così da poter meditare meglio senza distrazioni. Oggi auspichiamo un cessate-il-fuoco duraturo e la fine della guerra a Gaza, non un periodo temporaneo di tregua per poi tornare alla guerra. Vogliamo la pace.