Dono , dunque esisto

 Dono , dunque esisto  ODS-032
17 maggio 2025

di Dale Recinella

La nostra fede cattolica ci insegna che siamo tutti fatti a immagine e somiglianza di Dio. Per grazia di Dio, donare è nella nostra natura redenta. Percorro i corridoi del braccio della morte della Florida. Come esprimono i condannati a morte l’immagine del Dio Donatore?

Sono sbalordito. Mentre restano per ore e ore seduti nella loro cella, molti di loro redimono il loro tempo e permettono all’immagine di Dio di esprimersi, preparando doni per gli altri.

Un uomo anziano mi mostra la fotografia di una bimba di sei anni che gli scrive che è malata di cancro in fase terminale. Lui vuole farle una sorpresa. Mi mostra con orgoglio il maglioncino che sta preparandole all’uncinetto.

Un altro condannato dipinge a mano la copia di un’illustrazione cattolica tradizionale per sua figlia, che è cattolica. Lui è protestante. Ma l’immagine di Dio in lui va al di là della dottrina per darle un dono che la ispirerà e le infonderà coraggio mentre il suo papà è nel braccio della morte.

Un altro ancora ricopia, con meticolosa calligrafia elegante, versetti della Bibbia da mandare ai missionari.

Ogni tanto qualche politico della Florida cerca di fare pressione per vietare ai condannati a morte
l’uso degli strumenti che occorrono loro
per donare agli altri. In altre parole, per sostituire la Sacralità con l’indolenza. La mia risposta cattolica è chiarissima: la dignità della vita umana, l’immagine del Dio Donatore, non deve mai essere sottratta, neppure nel caso di qualcuno che abbia commesso gravi malvagità. Dobbiamo proteggere la società senza negare ai criminali la possibilità di redimersi.

(da «L’Osservatore Romano»
del 18 dicembre 2021
)