DONNE CHIESA MONDO

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Segoloni guida
le teologhe italiane

 Segoloni guida le teologhe italiane  DCM-005
03 maggio 2025

«Continueremo a camminare nel solco di quanto è stato fatto in questi ultimi anni (tante collaborazioni, eventi, incontri, pubblicazioni, conferenze…) perché la teologia delle donne non sia considerata più un’altra teologia, ma piuttosto sia riconosciuta come imprescindibile dimensione del pensare teologico di oggi e di domani: ‘nel tempo che resta’» ha scritto Simona Segoloni sul blog Il Regno, subito dopo essere stata eletta presidente del Coordinamento Teologhe Italiane (cti) per il quadriennio 2025-2029. Insieme a lei, guideranno il nuovo Consiglio la segretaria Federica Cacciavillani, suora Orsolina del Sacro Cuore di Maria e insegnante di Italiano, e le consigliere Alice Bianchi, insegnante di Religione; Maria Bianco, docente di Storia e Filosofia; Donata Horak, docente di Diritto canonico, Milena Mariani, docente di Teologia sistematica e Storia della teologia del xx secolo, e Silvia Zanconato, biblista. Un gruppo variegato e autorevole che continuerà a portare avanti l'impegno del cti nel promuovere il pensiero teologico delle donne in Italia.

Simona Segoloni, sposata e madre di quattro figli, 52 anni, nata a Perugia, ha conseguito il dottorato in Teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica dell’Italia centrale di Firenze. Ha insegnato per 15 anni Teologia sistematica all’Istituto Teologico di Assisi – di cui sette come docente stabile – approfondendo in particolare ecclesiologia, mariologia e teologia trinitaria. Attualmente è docente di Ecclesiologia all’Istituto Teologico Giovanni Paolo ii per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia e di Teologia dogmatica alla Lumsa, Libera Università Maria Ss. Assunta di Roma. In diverse occasioni è intervenuta su Donne Chiesa Mondo.

È donna franca, diretta, appassionata. Quando parla, quando scrive. Dopo la nomina ha espresso gratitudine e determinazione, sottolineando la continuità con il percorso già intrapreso; ma si intuisce che in questo impegno di leadership accanto al rigore e alla competenza metterà la sua verve e, si parva licet, anche la sua ironia («L'attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l'umorismo» cit. Francesco). Uno sguardo originale capace di intrecciare ricerca accademica, esperienza ecclesiale e sensibilità femminile in una prospettiva inclusiva e generativa. Un passo nuovo per il cti che in venti anni ha permesso di creare una rete di studiose e di dare visibilità al loro lavoro. Le teologhe italiane — ancora troppo poco ascoltate nei luoghi decisionali della Chiesa — stanno costruendo una grammatica della fede che integra corpo e spirito, storia e rivelazione, esperienza e dottrina. In un tempo in cui la Chiesa è chiamata a rinnovarsi, il pensiero teologico delle donne è una risorsa preziosa e vitale.