«Roma piange

«In questi giorni Roma è un popolo che piange il suo vescovo», «pastore universale» della Chiesa, «barca di Pietro» dalla «navigazione larga che sconfina e sorprende»: così il cardinale vicario Baldassare Reina ha introdotto ieri pomeriggio la sua omelia nel terzo giorno dei Novendiali per la morte di Papa Francesco, presiedendo la messa nella basilica Vaticana alla presenza dei cardinali convenuti a Roma per le congregazioni generali.
In particolare, il cardinale vicario di Roma ha menzionato la «riforma della vita della Chiesa» intrapresa dal compianto Pontefice: da essa, ha detto, scaturisce una domanda nel cuore della gente: «Che ne sarà dei processi avviati?».
Al contempo, Reina ha esortato a non vedere nella morte «una sospensione» angosciante, bensì «una semina» che diviene «soglia della speranza, luce nella notte, giardino di Pasqua». E proprio al 20 aprile, domenica di Pasqua — ultima apparizione pubblica di Papa Francesco che ha impartito la benedizione Urbi et Orbi dalla Loggia centrale della basilica Vaticana, compiendo poi il giro di piazza San Pietro in papamobile, per salutare i fedeli — è andato il pensiero del porporato, a quel riversarsi del Pontefice «senza risparmio nella benedizione e nell’abbraccio al suo popolo, il giorno prima di morire»: è stato un «un ultimo atto del suo seminare senza risparmio l’annuncio delle misericordie di Dio».
Intanto, mentre a Santa Maria Maggiore continua ininterrotto il pellegrinaggio dei fedeli alla tomba di Francesco, oggi alle 17, in San Pietro, il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica Vaticana, presiede la messa per il quarto giorno dei Novendiali, alla quale sono invitati in particolare i Capitoli delle basiliche papali.