
28 aprile 2025
di Roberto Cetera
La fila nella piazza, come pure l’attesa, è lunga. Ma non si rinuncia a un ultimo saluto a Papa Francesco. Più della quantità rileva però la qualità delle persone in fila. Uomini e donne qualunque, che vedi più facilmente sull’autobus che in chiesa. Facce di quelli che ogni giorno combattono la spesso dura realtà della vita quotidiana. Facce di quelli che più della devozione hanno a cuore il sacrificio per l’altro da sé. Di quelli che conoscono la fatica di crescere un figlio, di assistere un vecchio genitore, di far quadrare la spesa e il mutuo. Di quelli che magari saltano la messa della domenica ma si commuovono a fare il presepe a Natale e fanno il segno della croce ai piccoli quando vanno a letto.
Sono qui in fila perché sentono un debito per ...
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