La buona Notizia Il Vangelo della ii domenica di Pasqua (Gv 20, 19-31)

Vedere per credere

 Vedere per credere  QUO-092
22 aprile 2025

di Erri De Luca

Era accaduto il disastro. Il loro maestro, la guida che li aveva staccati da professioni e affetti portandoli nel magnifico vagabondaggio degli ultimi anni, non era più con loro. Era stato arrestato, processato, crocefisso. Loro, i suoi discepoli, sgomenti si erano chiusi in un luogo appartato. La Scrittura precisa: a porte chiuse. Fuori imperversava la caccia ai seguaci. Senza di lui, senza il suo sereno coraggio si sentivano vuoti.

Il maestro aveva tenuto testa da solo davanti al tribunale delle condanne a morte. Poteva rinnegare, fare abiura delle sue convinzioni: si sarebbe salvato. Ma chi assegna alle parole la responsabilità di creare e di disfare dà loro la precedenza anche sulla propria vita.

I suoi non avevano il suo coraggio, altrimenti il loro posto sarebbe stato fuori a riprendere le fila e incoraggiare.

Si erano ritirati a porte chiuse.

Il Risorto non irrompe a spalancarle. Appare tra di loro, si rivela, rincuora, trasmette loro il fiato che mancava: si legge addirittura che soffiò.

Ma non era bastato. Dopo otto giorni stavano ancora appartati tutti insieme.

Uno di essi era mancato all’apparizione. Diversamente dai suoi compagni, Tommaso era rimasto in giro a rendersi conto direttamente degli avvenimenti di Pasqua dentro Gerusalemme.

Quando si affaccia nel ricovero gli raccontano la visita. Non ci crede perché non crede a loro. Si sono dimostrati timorosi e chi teme ingigantisce tutto. Tommaso vuole e deve rendersi conto di persona.

Così il Risorto sceglie di tornare. La prima apparizione non è bastata a trasformare i suoi discepoli in apostoli, missionari sfegatati della sua parola.

Torna per ribadirsi a loro, ma di più per Tommaso che non ha creduto ai suoi, Tommaso che non si fida del sentito dire. Torna per lui, ne apprezza lo spirito indipendente, il modo e il metodo di essergli fedele. A lui Tommaso crede.

Il Risorto li lascia finalmente, ma con una fiammella accesa da spargere sopra le praterie. Sarà terra bruciata quella su cui si pianterà la casa della nuova alleanza. (erri de luca)