
Tel Aviv, 22. Si aprono nuove scenari in Medio, stando a quanto riferisce oggi «Sky News Arabic». Hamas avrebbe presentato, infatti, una nuova proposta per ottenere la fine della guerra a Gaza: rinuncia al controllo del territorio in cambio della conservazione delle sue armi. Questo sviluppo, descritto da fonti politiche e diplomatiche come «flessibilità calcolata», apre le porte a nuovi sviluppi in cui i calcoli interni dell’organizzazione fondamentalista si scontrano con le richieste di Israele che rifiuta qualsiasi formula che non includa il completo disarmo di Hamas.
Nel frattempo, continuano i raid israeliani su Gaza. La Protezione civile della Striscia ha reso noto che almeno 26 persone sono state uccise questa mattina dall’alba nei raid aerei delle forze armate israeliane. I sopravvissuti continuano intanto a patire la fame e la sete a 50 giorni da quando Israele ha imposto il blocco totale degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. È il periodo più lungo senza rifornimenti dal 7 ottobre 2023, secondo quanto denunciato dalle Nazioni Unite.
Proseguono, intanto, gli sforzi diplomatici. La capitale dell’Arabia Saudita, Riad, ha ospitato ieri le discussioni sul piano arabo-islamico per la ricostruzione di Gaza e sulla conferenza internazionale che sarà organizzata dall’Egitto, in collaborazione con le Nazioni Unite e il governo palestinese. L’emittente egiziana «Al Qahera News» ha riferito che le due delegazioni, egiziana e saudita, sono state guidate rispettivamente dal ministro degli Affari esteri e dell’Immigrazione egiziano, Badr Abdelatty, e dal ministro degli esteri saudita, Faisal bin Farhan. Al centro dell’incontro tra i due ministri anche gli sviluppi nella Striscia di Gaza e gli sforzi per raggiungere il cessate-il-fuoco. I due hanno concordato sul totale rifiuto dello «sfratto dei palestinesi dalla loro terra».