La proposta a Israele per la fine della guerra

Hamas: rinuncia al controllo del territorio in cambio del mantenimento delle armi

Palestinians inspect the site of an Israeli strike that hit machinery, in Jabalia refugee camp in ...
22 aprile 2025

Tel Aviv, 22. Si aprono nuove scenari in Medio, stando a quanto riferisce oggi «Sky News Arabic». Hamas avrebbe presentato, infatti, una nuova proposta per ottenere la fine della guerra a Gaza: rinuncia al controllo del territorio in cambio della conservazione delle sue armi. Questo sviluppo, descritto da fonti politiche e diplomatiche come «flessibilità calcolata», apre le porte a nuovi sviluppi in cui i calcoli interni dell’organizzazione fondamentalista si scontrano con le richieste di Israele che rifiuta qualsiasi formula che non includa il completo disarmo di Hamas.

Nel frattempo, continuano i raid israeliani su Gaza. La Protezione civile della Striscia ha reso noto che almeno 26 persone sono state uccise questa mattina dall’alba nei raid aerei delle forze armate israeliane. I sopravvissuti continuano intanto a patire la fame e la sete a 50 giorni da quando Israele ha imposto il blocco totale degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. È il periodo più lungo senza rifornimenti dal 7 ottobre 2023, secondo quanto denunciato dalle Nazioni Unite.

Proseguono, intanto, gli sforzi diplomatici. La capitale dell’Arabia Saudita, Riad, ha ospitato ieri le discussioni sul piano arabo-islamico per la ricostruzione di Gaza e sulla conferenza internazionale che sarà organizzata dall’Egitto, in collaborazione con le Nazioni Unite e il governo palestinese. L’emittente egiziana «Al Qahera News» ha riferito che le due delegazioni, egiziana e saudita, sono state guidate rispettivamente dal ministro degli Affari esteri e dell’Immigrazione egiziano, Badr Abdelatty, e dal ministro degli esteri saudita, Faisal bin Farhan. Al centro dell’incontro tra i due ministri anche gli sviluppi nella Striscia di Gaza e gli sforzi per raggiungere il cessate-il-fuoco. I due hanno concordato sul totale rifiuto dello «sfratto dei palestinesi dalla loro terra».