Pellegrinaggi giubilari a Roma
Da Tivoli e Palestrina

Vero segno di speranza

 Vero segno  di speranza  QUO-082
10 aprile 2025

di Fabrizio Peloni

«Non ci scoraggiamo e come abbiamo fatto oggi, insieme, nella gioia continuiamo a parlare di Lui e a non tacere, perché il Risorto è con noi e desidera entrare nel cuore del Suo popolo ben più numeroso di quanto fossimo noi a San Pietro e a San Paolo fuori le Mura... ed eravamo tanti!». Questo l’invito del vescovo Mauro Parmeggiani, che unisce «in persona episcopi» le diocesi di Tivoli e di Palestrina, a conclusione del pellegrinaggio giubilare delle due Chiese suburbicarie.

Il presule sottolinea come nella giornata la comunità abbia «ricevuto veramente tanto dai suoi fedeli e al tempo stesso ha dato loro la possibilità di vivere una esperienza bella, vero e proprio segno di speranza». Con il cuore rivolto «anche quanti, da casa o dal letto di malattia, ci hanno seguito con la preghiera e l’offerta delle loro sofferenze» monsignor Parmeggiani ha accompagnato nei giorni scorsi oltre 5000 fedeli attraverso la Porta Santa della basilica di San Pietro. Dopodiché il presule ha presieduto la messa a San Paolo fuori le Mura.

Nella circostanza ha dapprima ringraziato i sacerdoti della diocesi per aver «dimostrato come abbiano a cuore il loro popolo, la salvezza delle loro anime e abbiano a cuore la comunione della nostra Chiesa». Questo, ha permesso di «vivere una icona di quello che è il pellegrinaggio della vita dove tutti siamo chiamati a camminare insieme, con gioia, con il sorriso, con comunione profonda tra noi, senza sterili lamentele, sentendo che Dio ci è vicino e cammina con noi mentre viaggiamo secondo i suoi progetti verso di Lui, meta eterna della nostra esistenza».

Superati i varchi di piazza San Pietro, Marco e Sara Barrotta hanno chiesto «di portare la croce come famiglia. I bambini la accarezzavano, osservando il volto di Gesù intagliato nel legno». Hanno raggiunto Roma in macchina da Villanova di Guidonia alle prime ore del mattino e quando hanno attraversato la Porta Santa le lacrime sono scese sul volto della donna, che poco dopo ha confidato quanto «la fede, la speranza e la carità risuonino nei nostri cuori e contagino quelli dei nostri figli».

Padre Fernando Lebrack, parroco a Guidonia, ha commentato le parole del vescovo pronunciate nella basilica Ostiense. In questo momento della storia così travagliato e preoccupante in un mondo lacerato da conflitti e divisioni, il sacerdote ha posto l’attenzione sull’importanza di non perdere i legami di fede e «per essere segni di speranza, dobbiamo continuare a parlare all’uomo e alla donna, così come ai giovani di oggi, dicendo che Dio ci ama e chiama tutti all’unità».

«È stata una giornata di preghiera durante la quale abbiamo potuto contemplare i frutti di un percorso di unità capace di fare “rete”», ha affermato Massimiliano Calore, sindaco di Ciciliano, evidenziando come «in questo universale abbraccio giubilare, le molteplici e variegate comunità che compongono la Chiesa Tiburtina e Prenestina hanno riscoperto la bellezza di essere parte di un’unica famiglia. Abbiamo vissuto un’esperienza di grazia e di crescita spirituale che ha rinvigorito le nostre comunità, rendendole pronte ad affrontare, con rinnovato slancio missionario, le sfide del nostro tempo».