Conclusi i rosari serali sul sagrato della basilica Vaticana

Una preghiera di gratitudine

 Una preghiera di gratitudine   QUO-067
24 marzo 2025

«Una grande gioia: il Papa è tornato a casa, e vogliamo ringraziare Dio, insieme a Maria». Così il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica Vaticana, ha introdotto in piazza San Pietro ieri sera, domenica 23 marzo, il rosario di ringraziamento per la guarigione del Papa, che poche ore prima era stato dimesso dal Policlinico romano “Agostino Gemelli”, dopo un ricovero lungo oltre un mese.

«Siamo qui riuniti ancora una volta in preghiera, uniti nel cuore e nello spirito per il nostro amato Santo Padre, Papa Francesco, che la Chiesa ha atteso con grande fiducia durante questo periodo di malattia. Il suo ritorno a casa, qui in Vaticano, nel cuore della Chiesa, sia segno di speranza per tutti coloro che in questo momento affrontano con coraggio e fiducia l’ora della sofferenza», ha detto il porporato francescano convenutale in quello che, di fatto, è stato l’ultimo appuntamento di preghiera mariana rinnovatosi ogni sera, dal 24 febbraio, per chiedere la grazia della guarigione del Pontefice.

Il cardinale Gambetti ha espresso la gioia di tutti i presenti per il ritorno a casa di Francesco. «La nostra preghiera, che lo ha accompagnato in questo mese di trepidazione — ha aggiunto, introducendo la meditazione dei misteri Gloriosi —, continua e si fa implorazione al Signore perché lo benedica con una rapida e completa convalescenza, ridonandogli la forza e la salute per continuare a guidare il popolo di Dio con amore, saggezza e vigore». Quindi ha invitato i fedeli a recitare il rosario «invocando l’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, affinché continui a sorreggere il nostro Papa con la sua materna protezione».

Nella serata di sabato 22 marzo, invece, era stato monsignor Giordano Piccinotti, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), a guidare la preghiera mariana in piazza San Pietro. La notizia delle dimissioni del Pontefice dall’ospedale era stata resa nota poco prima e per questo il presule aveva introdotto il rosario con queste parole: «Il Santo Padre ritorna a casa. Rendiamo grazie a Dio e alla Vergine Maria per la bellissima notizia ricevuta dal Gemelli. A Maria, che invochiamo con il titolo di Salute degli infermi e Regina della pace, affidiamo con fiducia le nostre intenzioni. In particolare, continuiamo a pregare per Papa Francesco, perché il Signore lo custodisca con tenerezza e lo sostenga nella guida della Chiesa».

«Seguendo la Vergine, nei misteri della vita del Figlio suo – aveva aggiunto il presidente dell’Apsa, introducendo la meditazione dei misteri della Gioia — impariamo anche noi a fidarci, a sperare e a camminare nella luce. Che questa preghiera del Santo Rosario sia per tutti noi fonte di consolazione e di forza, ci aiuti a rinnovare il nostro impegno a vivere da veri cristiani, testimoni credibili del Vangelo, strumenti dell’amore di Dio e costruttori di pace».

Entrambi i rosari si sono conclusi con la recita del Salve Regina e le Litanie lauretane. Quindi, i rispettivi celebranti hanno elevato una particolare preghiera: il cardinale Gambetti ha invocato Dio perché conceda «di godere sempre la salute del corpo e dello spirito», salvi «dai mali che ora ci rattristano» e guidi «alla gioia senza fine», mentre monsignor Piccinotti ha chiesto al Signore di mandare il suo Spirito «in aiuto alla nostra debolezza, perché, perseverando nella fede, cresciamo nell’amore e camminiamo insieme fino alla meta della beata speranza». Infine, a conclusione di ambedue i momenti oranti, l’assemblea ha intonato l’Oremus pro Pontifice ed è stata congedata dai celebranti con la benedizione.

Dal 24 febbraio a ieri, la preghiera mariana è stata recitata davanti all’immagine di Maria Mater Ecclesiae collocata sul sagrato della basilica Vaticana. Vi hanno preso parte diversi cardinali, vescovi, prelati, sacerdoti, religiosi e religiose della Curia romana e della diocesi di Roma e centinaia fedeli riuniti, anche a lume di fiaccole, per affidare all’intercessione della Vergine il successore di Pietro, che ora — secondo le indicazioni dei medici — vivrà circa due mesi di convalescenza a Casa Santa Marta.