Innumerevoli gli auguri per i 12 anni di pontificato

L’affetto di tutto il mondo per il Pastore della speranza

 L’affetto di tutto il mondo per il Pastore della speranza   QUO-060
14 marzo 2025

di Benedetta Capelli
e Isabella Piro

Un moto di affetto sincero e profondo ha raggiunto Papa Francesco in occasione della ricorrenza, ieri, del 12° anniversario di elezione al pontificato. Una vicinanza forte e particolarmente sentita, vista la degenza, lunga circa un mese, del Pontefice al Policlinico Gemelli da dove sta portando avanti il suo «magistero della fragilità».

Numerosi messaggi si sono susseguiti nell’arco delle ultime 24 ore, a partire proprio dall’ospedale romano: ieri, il cappellano don Nunzio Currao, prima della messa delle 13, ha rivolto un pensiero a Papa Bergoglio. «Vogliamo lodare, benedire e ringraziare il Signore per Francesco», ha detto, sottolineando in particolare la tenerezza e l’umanità del Pontefice. «Noi — ha proseguito — abbiamo “in casa” il Papa. Ci uniamo a lui e ringraziamo Dio per tutto quello che sta facendo». Intanto sotto la statua di Giovanni Paolo ii, nel cortile del nosocomio, si moltiplicano quotidianamente i messaggi e gli striscioni augurali, tra cui quello firmato dai detenuti del carcere romano di Rebibbia che hanno espresso l’auspicio della pronta guarigione del Papa.

Anche la diocesi di Roma, si è stretta attorno al proprio vescovo: «La condizione di sofferenza che lo ha segnato nelle ultime settimane — si legge in un messaggio diffuso ieri — ha spinto tutti a pregare intensamente». Sottolineando la gratitudine per il suo magistero, il Vicariato ha aggiunto che «anche nella malattia Egli ci sostiene e ci invita ad andare avanti con speranza e forza».

Intenzioni di preghiera per la salute del Pontefice vengono recitate ogni giorno pure nella basilica papale di Santa Maria Maggiore, visitata innumerevoli volte da Francesco, soprattutto prima e dopo i viaggi apostolici. «Ogni giorno alle 11.30 — ha riferito il cardinale arciprete coadiutore Rolandas Makrickas — recitiamo il rosario nella cappella del Santissimo Sacramento. E a mezzogiorno l’Angelus è per la salute e le intenzioni del Papa. Un altro rosario dedicato specificamente a lui è alle 17.15 nella cappella della Salus Populi Romani», l’icona mariana particolarmente cara a Bergoglio e davanti alla quale ogni giorno si eleva «un’invocazione speciale per il nostro Santo Padre».

Anche il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana ha rivolto i propri auguri a Francesco: «Se da una parte c’è la stanchezza per la condizione di salute e per la degenza — si legge in un messaggio che cita il Libro dell’Esodo —, dall’altra vediamo nel letto del Gemelli una cattedra solida del Suo luminoso magistero di unità e di carità». Poi l’assicurazione della preghiera perché l’anniversario diventi «motivo di ulteriore gratitudine al Signore, che è Signore del tempo e della storia».

La vicinanza e l’orazione incessante per il Papa uniscono l’Italia all’Argentina, patria di Francesco: ieri vi sono state celebrate diverse messe di ringraziamento per il pontificato, con intenzioni speciali per la salute di Bergoglio. In particolare, il presidente dalla Conferenza episcopale nazionale, l’arcivescovo di Mendoza, Marcelo Daniel Colombo, ha sottolineato come «il cuore di Pastore» del Papa chiami tutti a «essere segni di speranza». «La nostra Madre di Luján — ha concluso — interceda per Francesco».

La Vergine di Luján è stata invocata anche nella chiesa nazionale argentina situata a Roma e intitolata a Santa Maria Addolorata: qui, nella tarda serata di ieri, è stata celebrata la messa di ringraziamento per i dodici anni di pontificato. Ma nel luogo di culto la preghiera è incessante sin dal 14 febbraio, primo giorno del ricovero ospedaliero del Papa. «Nelle due messe quotidiane che celebriamo — ha spiegato il rettore don Fernando Laguna — abbiamo inserito una preghiera particolare per la salute del Papa e ogni sera alle 21 si recita il rosario con le stesse intenzioni».

Sempre ieri, alle 12.45, il rettore della Pontificia Università della Santa Croce, Fernando Puig, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella basilica romana di Sant’Apollinare. Nell’omelia il sacerdote ha sottolineato come «l’anniversario del pontificato è sempre un giorno di festa. Desideriamo che Papa Francesco percepisca il calore di tutti noi cattolici e di tante persone di buona volontà che contano sulla sua testimonianza forte e coraggiosa». Il rettore ha poi augurato di «ricevere qualche buona notizia» in relazione alla «evangelizzazione gioiosa», alla «pace nel mondo» e alle «sofferenze dei più deboli».

Vicinanza e gratitudine sono state espresse anche da altre Conferenze episcopali nazionali: quella polacca — che ogni anno si raduna in Assemblea plenaria il 13 marzo, in coincidenza con l’anniversario dell’elezione di Francesco — lo ha ringraziato per aver insegnato a tanti ad «amare Dio e le persone, soprattutto i più bisognosi». «Anche oggi, Santo Padre — hanno affermato i vescovi in una nota —, portando con Cristo la croce della sofferenza, ha bisogno delle nostre preghiere. Siamo certi che, come Padre, Lei offra la Sua sofferenza per noi, figli e figlie della Chiesa. Le assicuriamo la nostra vicinanza e il dono delle nostre preghiere».

Sentimenti simili sono stati espressi dai presuli dell’Albania che si sono detti grati per la «forte testimonianza di fede e di serenità nell’affrontare la sofferenza» offerta dal Pontefice, nonché per la sua «voce ferma per la pace e contro la guerra e l’armamento», accompagnata dall’attenzione per il Creato e la fratellanza umana e universale.

Un messaggio augurale del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) si è soffermato, inoltre, sul «fecondo servizio e ministero» di Francesco, ricordando i suoi tanti e diversi viaggi nel continente, insieme alle «sfide» da lui lanciate «per rispondere alla missione di essere una Chiesa sinodale in uscita verso le periferie». Consapevoli del «momento di prova» che il Papa sta attraversando, i presuli del Celam hanno evidenziato poi che «la sua testimonianza riempie di luce tutta la Chiesa, poiché, in mezzo alla fragilità, Egli rimane unito al popolo di Dio nella preghiera e nella dedizione al servizio pastorale». E ancora: una pronta guarigione del Pontefice affinché possa continuare la sua missione al servizio della Chiesa e dell’umanità è stata auspicata anche dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini.

«Affettuosa vicinanza e costante preghiera» sono state assicurate dalla direzione dei Musei Vaticani che ieri, in un messaggio, ha ricordato «con gioia il 12° anniversario dell’elezione di Francesco al ministero petrino», mentre «La Civiltà Cattolica», la rivista dei gesuiti italiani, ha dedicato un numero speciale a questi anni di pontificato con una raccolta di articoli che offrono uno sguardo approfondito sul suo pensiero e sull’azione pastorale di Bergoglio.

Da Comunione e Liberazione, inoltre, sono giunti l’assicurazione di preghiere per il Papa e il ringraziamento «per la sua commovente testimonianza di totale e gioioso affidamento a Cristo». «In questi anni — si legge in un messaggio — abbiamo potuto sperimentare la sua Paternità che ci ha permesso di metterci in cammino verso una sequela sempre più vera e radicale alla persona di Gesù Cristo». Dal canto suo, la Comunità di Sant’Egidio, attraverso x, ha rivolto al Pontefice «i migliori auguri di guarigione, grati per la sua voce profetica per la Chiesa e per il mondo, sempre dalla parte dei poveri e dei migranti».

Il richiamo alla «centralità dell’annuncio del Vangelo, alla testimonianza della misericordia e a un impegno sempre più concreto nella cultura dell’incontro e della speranza», assi portanti del magistero di Francesco, sono stati ricordati dal Rinnovamento nello Spirito Santo: in un messaggio, il presidente Giuseppe Contaldo ha augurato al Pontefice una pronta guarigione, sottolineandone il suo essere «guida spirituale e faro non solo per i cattolici, ma per tutti gli uomini e le donne di buona volontà». Sulla stessa linea si è posta la Fidae (Federazione istituti di attività educative), guidata a livello nazionale da Virginia Kaladich che ha affermato: «Francesco è un esempio per i nostri alunni, una guida sicura per tutto il mondo della scuola di ispirazione cristiana». In segno di vicinanza, domenica prossima, 16 marzo, la Fidae si recherà al Policlinico Gemelli per l’Angelus in comunione spirituale con il Santo Padre.

L’insegnamento offerto dal Papa nello «stare accanto ai più fragili, ai più soli e dimenticati, ricordandoci che tutti insieme possiamo essere portatori di speranza in un mondo che chiede pace e solidarietà» è stato evidenziato anche dalle Acli (Associazioni cristiane dei lavoratori italiani) di Roma che, in una nota, hanno affermato: «Abbiamo bisogno di te, Francesco, della tua presenza e della tua guida. Torna presto a illuminare il nostro cammino, al fianco degli ultimi. Preghiamo per te».

Un messaggio di auguri per il Pontefice è arrivato pure dalla Casa Bianca: a firmarlo è stato il Segretario di stato Marco Rubio, sottolineando «l’impegno condiviso a promuovere la pace nel mondo». Il riconoscimento degli «sforzi personali» di Bergoglio per «la promozione della pace e l’armonia dei popoli» è contenuto anche in un messaggio del presidente russo Vladimir Putin. Infine, in Italia, i presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, rispettivamente Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, in due note distinte, si sono detti vicini al vescovo di Roma, esprimendo apprezzamento e riconoscenza per il suo impegno in favore della pace e del dialogo tra i popoli.