Il Pontefice non ha avuto altre crisi dopo il broncospamo di ieri, ma la situazione è complessa

Resta riservata la prognosi
di Papa Francesco

A drawing of Pope Francis with well-wishes from school children is placed outside Gemelli Hospital, ...
01 marzo 2025

Papa Francesco non ha avuto altre crisi dopo il  broncospasmo di ieri, sebbene la situazione resti complessa e la prognosi riservata. È quanto si apprende sulla salute del Pontefice, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico “Gemelli”. Stamane, sabato 1° marzo, dopo essersi svegliato Francesco ha fatto colazione, ha preso un caffè, e ha letto alcuni quotidiani. A inizio giornata, la Sala stampa della Santa Sede aveva reso noto che, come nei giorni scorsi, la notte era trascorsa «tranquilla» e il Papa stava «riposando». Nella quotidiana comunicazione ai giornalisti ieri sera la stessa Sala stampa aveva reso noto che nel primo pomeriggio di venerdì 28 febbraio, «dopo una mattinata trascorsa alternando la fisioterapia respiratoria alla preghiera in cappella», il Pontefice aveva «presentato una crisi isolata di broncospasmo che ha, tuttavia, determinato un episodio di vomito con inalazione e repentino peggioramento del quadro respiratorio». «Prontamente broncoaspirato», il vescovo di Roma «ha iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi gassosi». «Il Santo Padre — proseguiva la nota — è sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche». Pertanto, «la prognosi permane ancora riservata». Infine, veniva detto che Francesco «in mattinata ha ricevuto l’Eucarestia».

Intanto si apprendeva che sarebbero state necessarie circa 24-48 ore per valutare le condizioni cliniche del Papa dopo questa crisi isolata di broncospasmo e che comunque, anche grazie alla ventilazione meccanica non invasiva, i valori di scambio gassoso sono tornati a essere quelli precedenti alla crisi.

Continuano nel frattempo le iniziative di preghiera per la salute del Pontefice: questa sera, alle 21, sarà il cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, a presiedere il rosario nella basilica Vaticana. Il medesimo momento orante in San Pietro è in programma anche per domani, domenica 2 marzo.

Pure la Chiesa nel mondo sostiene il vescovo di Roma con la preghiera costante: ieri, l’arcidiocesi canadese di Toronto, guidata dal cardinale Frank Leo, ha esortato con un messaggio sacerdoti e diaconi, uomini e donne consacrati, membri di associazioni e movimenti laici, scuole e organizzazioni cattoliche, nonché parrocchie del territorio, a unirsi «nella preghiera per il Santo Padre», affinché «la mano benevola e guaritrice del Signore lo guidi verso la salute».

Iniziative simili si registrano anche in numerose diocesi d’Italia, come in quella di Iglesias, in Sardegna, dove questa sera alle 20 il vescovo Mario Farci guiderà in cattedrale la recita del rosario per invocare il Signore affinché «Papa Francesco, con l’aiuto della sua misericordia, trovi sollievo nella sua sofferenza», sperimentando «la solidale vicinanza della comunità cristiana».