Guidato dal cardinale Tagle il rosario serale in piazza San Pietro per la salute del Papa

La comunità cristiana
vicina a Francesco

 La comunità cristiana  vicina  a Francesco  QUO-047
26 febbraio 2025

di Tiziana Campisi

È un cielo notturno dalle nuvole rade quello che sovrasta piazza San Pietro, mentre, puntualmente alle 21, si levano i canti che introducono il Rosario per il Papa con la contemplazione dei misteri dolorosi, organizzato dal Vicariato della Città del Vaticano. Martedì sera, 25 febbraio, la pioggia del pomeriggio ha lasciato il posto a una temperatura mite e in centinaia si sono radunati per la seconda volta consecutiva sul sagrato della basilica Vaticana per pregare per la salute di Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli. A guidare la preghiera mariana, perché per intercessione della Vergine Francesco «sperimenti l’amorevole presenza del Signore Risorto e la solidale vicinanza della comunità cristiana», il cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione.

Nel buio della notte, illuminato dalle luci che valorizzano l’emiciclo del Bernini e la basilica di San Pietro, lo sguardo amorevole di Maria, che con tenerezza sorregge Gesù Bambino nell’immagine della «Madre della Chiesa», posta sul palco al centro del sagrato, sembra accogliere affettuosamente i partecipanti: laici, religiosi, sacerdoti, giovani, famiglie con bambini, cardinali e prelati con il pensiero rivolto al Pontefice.

Rose bianche e boccioli lilla ornano l’icona della Vergine nell’allestimento essenziale. «Primo mistero del Dolore: La preghiera di Gesù nell’orto degli ulivi»: annuncia il lettore, poi il cardinale Tagle recita la parte iniziale del «Padre Nostro». Tutti lo proseguono in un clima di profondo raccoglimento. Le corone del Rosario tra le mani e le dita a far scorrere i grani delle «Ave Maria». Il sussurro di ciascuno a invocare, insieme a tutti gli altri, dando vita a un’unica voce orante, «Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi». Diversi i rappresentanti della Curia romana, e fra i tanti i cardinali Prevost, Gambetti, Reina, Lajolo, Burke, de Mendonça, Sarah, Grech e Makrickas, e suor Raffaella Petrini, che dal primo marzo assumerà la presidenza della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato.

Le note del «Gloria al Padre», cantate dal coro e dai presenti, sembrano rafforzare l’orazione del popolo di Dio che non si lascia distrarre dai flash dei fotografi e dalle riprese dei video operatori.

Le litanie lauretane suggellano il rosario, che il cardinale Tagle conclude chiedendo a Dio di mandare il suo Spirito «in aiuto alla nostra debolezza, perché, perseverando nella fede, cresciamo nell’amore e camminiamo insieme fino alla meta della beata speranza». Infine viene intonato in gregoriano l’Oremus pro Pontifice, antica preghiera affinché l’Onnipotente conservi il Papa, «gli doni vita e salute, lo renda felice sulla terra e lo preservi da ogni male».

La folla in piazza San Pietro si dirada, ma le preghiere dei fedeli non si arrestano e in un piccolo gruppo spontaneo vengono esternate le richieste del cuore, con speciali intenzioni per Francesco.