Spunti di riflessione

L’uomo è il suo cuore

 L’uomo è  il suo cuore  QUO-042
20 febbraio 2025

di Leonardo Sapienza

Qualcuno ha detto: «Ho visto il cuore di un uomo giusto, e ne ho avuto paura». E se avesse visto il cuore di un uomo cattivo?
Perché il cuore è l’uomo. E l’uomo è il suo cuore. È nel cuore che si può vagliare un uomo. Perché quello che conta è ciò che viene custodito nel cuore. Lì ci può essere un tesoro prezioso o spazzatura.

«L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male» (Vangelo). «La parola rivela i pensieri del cuore» (1ª). Per questo Sant’Agostino diceva: «Ognuno è qual è il suo cuore».

Dobbiamo saper custodire bene il nostro cuore; perché è da lì che possono uscire frutti buoni e frutti cattivi (cfr. Vangelo).

Un autore scrive: «C’è in ogni corpo una cosa: se funziona bene, tutto il corpo funziona bene; ma se funziona male, tutto il corpo funziona male. Questa cosa è il cuore!» (Maometto).

La bocca può solo pronunciare parole buone o cattive, che escono dal cuore; giudizi buoni o cattivi che nascono dal cuore. E l’occhio vede il bene e il male a seconda di quello che c’è nel cuore. «Si dice che attraverso gli occhi si veda l’anima, che negli occhi si legga l’amore, che attraverso gli occhi si possa scrutare nel profondo di un altro essere umano e scoprire cosa c’è veramente dentro di lui (Patricia Highsmith).

Capiamo bene che tutto il nostro essere parla. E tutti possono leggere in noi. Dobbiamo fare attenzione a tante piccole cose, tanti piccoli gesti? Perché gli altri possano vedere solo il bene! Ma facciamo attenzione al cuore! Perché «il cervello ci può far capire quanto siamo piccoli, il cuore quanto possiamo essere grandi!» (Roberto Gervaso).


Il Vangelo in tasca

Domenica 2 marzo, viii del Tempo ordinario
Prima lettura: Sir 27, 5-8;
Salmo: 91;
Seconda lettura: 1 Cor 15, 54-58;
Vangelo: Lc 6, 39-45.