Affetto, vicinanza
e preghiere
da tutto il mondo

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19 febbraio 2025

di Isabella Piro

«Prego per Lei, per mia zia e che si possa fare insieme anche mentalmente una preghiera all’umanità intera. E per me chiedo solo un pizzico di coraggio in più». Giulia è una dei tanti pazienti del Policlinico Gemelli di Roma che, in questi giorni, hanno fatto pervenire a Papa Francesco — ricoverato dal 14 febbraio per curare una polmonite bilaterale — messaggi di vicinanza e di auguri di pronta guarigione, accompagnati da preghiere. «Auguro a tutti i bimbi del mondo un posto sicuro senza sofferenza e che, in generale, si riesca a trovare la strada della vera bellezza», prosegue. La sua lettera è scritta a mano, come quelle di tante altre persone: messaggi lasciati su fogli bianchi o colorati, vergati con la grafia incerta dei bambini o sicura degli adulti e accompagnati da disegni, stelline, cuori, impronte di piccole mani, in un abbraccio ideale per il Pontefice.

Un abbraccio come quello delle diverse Chiese del mondo che, in queste ore, stanno tessendo una rete di preghiera e di sostegno per il vescovo di Roma. Stamane, il cardinale vicario Baldassare Reina, ha diffuso una nota in cui chiede «a tutte le comunità parrocchiali e di vita religiosa» della diocesi del Papa «di vivere un’ora di adorazione silenziosa prima della messa vespertina di oggi». «Come una grande famiglia — prosegue — chiediamo che il Signore doni al nostro vescovo la forza necessaria per affrontare questo momento delicato».

Anche il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, in un messaggio, ha formulato «auguri di pronta e completa guarigione» del Pontefice. Vicinanza e solidarietà viene espressa pure dall’Ordine francescano secolare: «Siamo certi — si legge in una nota — che lo Spirito Santo, con la sua infinita grazia, sarà al suo fianco, sostenendola con forza e speranza».

Dall’Italia — la cui presidenza della Conferenza episcopale si stringe «al Santo Padre con affetto, invitando le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera in questo momento di sofferenza» — alle altre Chiese del continente europeo, l’ondata di affetto per il Papa è forte e concreta: in una nota, i vescovi del Belgio, meta di uno dei più recenti viaggi apostolici di Francesco, pregano il Signore affinché gli conceda «la grazia della guarigione, le cure e la convalescenza necessarie per continuare la sua missione di Pastore della Chiesa universale, così che anch’egli possa essere pellegrino di speranza per guidare la Chiesa in questi tempi in cui la fiducia è messa alla prova». Sentimenti di affetto giungono anche dalla Conferenza episcopale spagnola che propone, nelle celebrazioni eucaristiche di questi giorni, «un’esplicita intenzione per la salute del Santo Padre», e invita «i fedeli di altre confessioni a unirsi a questa preghiera».

Nel Regno Unito, cattolici e anglicani insieme pregano per la salute del Pontefice: l’arcivescovo di York, Stephen Cottrell, che al momento guida la Church of England, ha scritto una lettera al cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente dei vescovi cattolici di Inghilterra e Galles. Nella missiva assicura la preghiera dei fedeli anglicani per la «rapida guarigione» del Pontefice e anche «per tutti coloro che si prendono cura di lui e lo assistono». «La speranza è al centro del Vangelo, dello sforzo ecumenico e di questo Anno giubilare», conclude poi l’arcivescovo. Dal suo canto, il cardinale Nichols ha risposto con gratitudine alla missiva, sottolineando che «il Santo Padre è rafforzato dal sostegno di preghiera di così tante persone», ed evidenziando «i profondi legami in Cristo» che emergono dalle «parole piene di carità e di cura fraterna» scritte dall’arcivescovo Cottrell.

Un’ondata di affetto per il Pontefice parte anche da Efeso, in Turchia, dove ieri, 18 febbraio, una delegazione dell’Opera romana pellegrinaggi ha preso parte alla messa nel locale santuario mariano e ha pregato in particolare per la salute del Papa.

Anche l’America Latina, continente d’origine di Francesco, gli si fa vicina: ieri sera, un gruppo di fedeli della Bolivia, insieme all’ambasciatore presso la Santa Sede, Teresa Susana Subieta Serrano, si è dato appuntamento al Policlinico Gemelli, ai piedi della statua di Giovanni Paolo ii, per un momento di preghiera. «Santo Padre, preghiamo per la Sua guarigione, affinché Lei possa continuare a costruire un mondo migliore, di giustizia e di pace», ha detto l’ambasciatore.

Dal canto suo, la Conferenza episcopale dell’Argentina — la patria di Jorge Mario Bergoglio —, in una nota, accompagna spiritualmente il vescovo di Roma «in questo periodo di ricovero e riposo» e incoraggia «ogni comunità a offrire le proprie preghiere per Papa Francesco». Anche i curas villeros, i sacerdoti e le comunità di tutti i quartieri poveri e popolari dell’Argentina e della periferia di Buenos Aires, si uniscono — si legge in un comunicato — «nella preghiera permanente per la salute del nostro amato Papa Francesco», e chiedono «all’unisono in ciascuno dei nostri quartieri un triduo di messe di preghiera per la sua salute».

«Preghiamo per Lei, affinché senta la forza e la consolazione del Signore, e che Le dia molta pazienza — riporta al contempo una nota della presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano e dei Caraibi (Celam) —. Lei è nei nostri cuori come padre e pastore».

«Francesco, il Perú è con te!», è il messaggio della Chiesa del Paese che incoraggia, nelle celebrazioni eucaristiche quotidiane, un’intenzione per la salute del vescovo di Roma. In una nota indirizzata a tutto il clero dell’arcidiocesi di Lima, ai rettori delle chiese, ai religiosi, alle confraternite e ai fedeli del territorio, si informa inoltre che domenica prossima, 23 febbraio, saranno offerte messe «per la salute del vicario di Cristo». I movimenti laicali, le confraternite, le commissioni pastorali, i catechisti e i giovani «potranno unirsi a questa catena di preghiera partecipando con le loro iniziative e la recita del Santo Rosario».

Pensieri simili arrivano dalla Conferenza episcopale del Costa Rica che esprime «affetto e vicinanza filiale», invitando i fedeli alla preghiera per Francesco, «faro di misericordia e di speranza per la Chiesa e per il mondo intero». E momenti di preghiera davanti al Santissimo Sacramento per la «pronta guarigione» del Pontefice, insieme alla recita del rosario e ad altre iniziative, vengono incoraggiati dalla Chiesa del Nicaragua, così come dai vescovi del Brasile e degli Stati Uniti che, sul loro sito web, hanno proposto il testo di un’orazione specifica. Anche la Chiesa dell’Uruguay invita i fedeli alla preghiera e affida il Papa all’intercessione della Vergine dei Trentatré, «patrona del Paese, della salute e della consolazione dei malati». Uniti e oranti anche i presuli dell’Ecuador e del Messico: questi ultimi, in particolare, esortano i fedeli a «pregare il Padre Nostro e l’Ave Maria per la pronta guarigione» del vescovo di Roma. 


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