
Solo tre giorni prima della sua morte, marciava ancora per le strade di Gerusalemme con Women Wage Peace, le donne portano pace, l’organizzazione che aveva contribuito a fondare. Vivian Silver era nata e cresciuta in Canada. Per la prima volta lei si recò in Israele nel 1968, durante il suo primo anno di college, poi ha frequentato l’Università Ebraica di Gerusalemme. A 25 anni, nel 1974 divenne membro del kibbutz Gezer, e ne fu segretaria, una delle poche donne a ricoprire questo ruolo. Nel 1990, insieme al marito e ai due figli, si trasferì a Be’eri, il kibbutz a 5 km dal confine con la Striscia di Gaza, dove il 7 ottobre 2023, i miliziani di Hamas hanno preso in ostaggio un numero imprecisato di civili israeliani uccidendone almeno 108. Tra questi Vivian Silver, identificata solo grazie alle indagini sul dna di alcuni resti umani.
Aveva 74 anni e per tutta la vita è stata una attivista dei diritti delle donne rivendicando l’uguaglianza di genere.
Women Wage Peace, originariamente fondato con donne israeliane, ha raggiunto negli anni donne e uomini di altre regioni e religioni, fino a superare le ventimila adesioni. Due obiettivi principali: incoraggiare i negoziati di pace tra Israele e l’Autorità Palestinese; sollecitare l'attuazione della risoluzione onu 1325 («Donne, pace e sicurezza») che «ribadisce l'importanza del ruolo delle donne nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti».
L’organizzazione ha collaborato più volte con la palestinese Women of the Sun, che persegue obiettivi simili, lavorando insieme per formare una "piattaforma comune". Nel marzo 2022 i due gruppi si sono incontrati sulla spiaggia di Neve Midbar sul Mar Morto per una conferenza di pace.