31 ottobre 2024
Novello Ulisse, Arthur Rimbaud volle sfidare l’ignoto, per ghermirlo e sottometterlo al suo controllo. Impresa certamente non facile, perché ricca di insidie e di destabilizzanti incognite. Un’impresa che richiede coraggio: ne aveva il poeta francese (nasceva il 20 ottobre 1854), e allora ci si cimentò. C’è una condizione essenziale prima di salpare «verso il mare che si perde nell’orizzonte»: deve imporsi la volontà ferrea di essere poeta. Ma non un poeta qualunque, che si diletta con «versi da strapazzo», ma un poeta che si qualifichi, a pieno titolo, come veggente.
Così scriveva Rimbaud in una lettera, del 13 maggio 1871, al professor Georges Izambard: «Voglio essere poeta e lavorare a rendermi veggente. Lei non ci capirà niente, e io quasi non saprei spiegarle. ...
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