Quello sguardo nuovo
fra cristiani ed ebrei

«Posso avere almeno un briciolo di speranza?»: con questa domanda, il 13 giugno 1960, Jules Isaac affidava a Giovanni xxiii un dossier dedicato alle relazioni fra Chiesa ed ebrei. In quelle pagine non vi era solo la richiesta di superare espressioni e parole che, nella liturgia e nella prassi ecclesiale, davano voce a un sentire antigiudaico. Più profondamente, lo storico francese, sopravvissuto alla Shoah, chiedeva una revisione del modo con cui i cattolici si ponevano di fronte al popolo d’Israele. La storiografia ha documentato come quell’incontro sia una delle premesse decisive che, poco più di cinque anni dopo, porteranno il Concilio, voluto e convocato da Papa Roncalli, ad approvare la dichiarazione Nostra aetate. Al di sotto dell’atto solenne con cui la Chiesa «deplora gli odi, le persecuzioni e ...