La Cattedra di San Pietro esposta ai fedeli

La Cattedra di San Pietro, il trono ligneo simbolo del primato del Principe degli apostoli, rimarrà esposta al pubblico nella basilica di Vaticana da domani fino al prossimo 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione. Lo rende noto un comunicato in cui si specifica che domenica 27 ottobre essa sarà portata presso l’altare della Confessione al termine della celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco a conclusione del Sinodo. Sarà la prima volta col baldacchino disvelato dopo i restauri.
Considerata da secoli il seggio episcopale di Pietro, la “Cathedra Sancti Petri Apostoli” è un trono in legno decorato con placchette in avorio che rappresentano le fatiche di Ercole e sei costellazioni. È stata estratta dal suo “reliquiario” di bronzo dorato, il monumento berniniano, per consentire il restauro nell’abside della basilica nell’ambito dei lavori di restauro intrapresi dalla Fabbrica di San Pietro in vista del Giubileo.
Il seggio ligneo è da molti ritenuto il trono dell’imperatore Carlo il Calvo, re dei Franchi, incoronato nell’antica basilica di San Pietro nel Natale dell’875 da Papa Giovanni viii . Non è tuttavia da escludere che questo seggio imperiale del ix secolo possa aver accolto in un secondo tempo il pannello con le fatiche di Ercole forse da riferire a un precedente e più antico seggio papale.
Lo scorso 2 ottobre, nella Sagrestia Ottoboni della basilica di San Pietro, prima della messa di apertura della Seconda sessione del Sinodo, Papa Francesco aveva potuto osservare da vicino l’antica e venerata Cattedra (nella foto) assieme al cardinale arciprete Mauro Gambetti. Il Santo Padre ha allora disposto di esporla alla venerazione dei fedeli a conclusione dell’assise sinodale.
«La Basilica vuole celebrare l’antica reliquia come la Cattedra dell’Amore — spiega il cardinale Gambetti —. Perché ci mostra come solo dall’amore scambievole possa nascere la vera comunità cristiana, certamente sinodale».
«Riportandoci al clima che si respirava nella prima comunità cristiana — aggiunge il porporato — la Cattedra di Pietro ci parla di un ritrovarsi insieme, riuniti in assemblea, di una Chiesa raccolta intorno al suo pastore, dove ciascuno è chiamato personalmente a seguire Gesù, ma in un cammino che non è mai individualistico bensì sempre condiviso e illuminato dai fratelli e dalle sorelle». «La Cattedra insegna che la vita non è potere ma è servizio» gli fa eco il confratello francescano conventuale Enzo Fortunato, direttore della comunicazione della basilica.