Zona Franca
25 ottobre 2024
Sembra ancora attuale, nell’immaginario odierno, l’opposizione radicale tra la scienza e l’esperienza vissuta, tra il calcolo e la vita, tra la quantità e la qualità. Si può rilevare un primo segnale di questa opposizione già nelle università: alle facoltà umanistiche si oppongono le materie Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics) come se si potesse acquisire una competenza specializzata solo per fare qualcosa, per calcolare qualcosa di utile — pena la mancata corrispondenza, in casi estremi, di un assegno di ricerca — mentre tutto ciò che riguarda la bellezza del pensiero, l’eleganza del calcolo e la potenza rivoluzionaria dell’inutilità non possa essere legittimamente indicato come scienza.
Il presupposto è chiaramente illuminista: calculemus!, esorta Leibniz, ...
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