Messaggio del Dicastero per il dialogo interreligioso per la festa di Deepavali 2024

Induisti e cristiani chiamati a promuovere l’armonia in mezzo alle diversità e malgrado le differenze

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24 ottobre 2024

«Induisti e cristiani: promuovere l’armonia in mezzo alle diversità e malgrado le differenze». È questo il tema del messaggio inviato dal Dicastero per il dialogo interreligioso in occasione dell’annuale festa di Deepavali ( ossia “fila di lampade ad olio”), che solitamente dura tre giorni e in questo 2024 sarà celebrata soprattutto il 1° novembre. Pubblichiamo di seguito la traduzione italiana del messaggio originale in inglese, diffuso stamane a firma del cardinale prefetto Miguel Ángel Ayuso Guixot e del segretario monsignor Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage.

Città del Vaticano

Cari amici,

Il Dicastero per il Dialogo Interreligioso vi porge i suoi saluti più gioiosi insieme con la preghiera mentre vi accingete a celebrare il Deepavali, la festa delle luci, il 31 ottobre di quest’anno. Possa Dio, fonte della luce, riempire le vostre menti e i vostri cuori di pace e gioia, e le vostre famiglie e comunità di grazia e felicità!

Le nostre città e nazioni stanno diventando sempre più eterogenee. Persone di culture, religioni, etnie, lingue e ideologie diverse vivono fianco a fianco, per scelta o per caso, in quasi tutto il mondo. Questa diversità è vista da molti come una grande fonte di crescita, apprendimento e arricchimento reciproci. Allo stesso tempo, in alcune parti del mondo, essa viene anche rifiutata perché è vista come una potenziale minaccia all’armonia, suscettibile addirittura di sfociare in un conflitto. Preoccupati da questo problema, vorremmo condividere con voi alcune riflessioni su come cristiani e induisti possano promuovere l’armonia in mezzo alla diversità e nonostante le differenze.

Nel corso della storia gli esseri umani hanno sempre avuto difficoltà a vivere in armonia. In effetti, ciò è avvenuto ogni volta che ci sono state diversità e differenze tra i popoli, sfociate talvolta in manifestazioni di resistenza sia ostile che meno esplicita. Tuttavia, come ha detto Papa Francesco, «Nei dinamismi della storia, pur nella diversità delle etnie, delle società e delle culture, vediamo seminata così la vocazione a formare una comunità composta da fratelli che si accolgono reciprocamente, prendendosi cura gli uni degli altri» (Papa Francesco, Lettera enciclica Fratelli tutti, 96, 3 ottobre 2020). La diversità, quindi, sollecita gli sforzi per costruire l’armonia. Inoltre, i semi dell’armonia possono essere seminati e raccolti solo attraverso «il rispetto della diversità, offrendo a tutti opportunità di avanzamento e di integrazione sociale» (Ibid. 220).

Nel disegno divino, la diversità e le differenze non sono intese come una minaccia per l’esistenza di nessuno, ma come un dono per una coesistenza armoniosa. Sono mosaici relazionali di un edificio pluriforme in cui possono convivere esseri umani di ogni colore, credo e cultura. Inoltre, mostrano la nostra comune umanità in espressioni molteplici. Ci arricchiscono e rispettano la diversità.

Purtroppo, la visione divina della promozione dell’armonia attraverso il potere di Dio stesso, nella diversità e per mezzo di essa, è soppiantata da ideologie che favoriscono l’esclusione, la discriminazione e il conformismo sia a livello individuale che collettivo. Il fondamentalismo religioso, l’estremismo, il fanatismo, il razzismo e l’ipernazionalismo in diverse parti del mondo sono alcuni esempi di ideologie che distruggono l’armonia e danno origine al sospetto, al pregiudizio, alla diffidenza, all’odio e alla paura tra le persone, impedendo loro di creare legami che sostengano la fraternità umana e l’amicizia sociale.

È più che mai necessario riscoprire il disegno divino sull’umanità e alimentare nelle nostre comunità, città e Paesi lo spirito di fraternità che accomuna tutti come figli di Dio e come fratelli e sorelle. In questo modo, saremo in grado di costruire ponti e di sconfiggere ogni forma di disagio e disarmonia morale, economica e sociale (cfr. Papa Francesco, Incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico, Giacarta, 4 settembre 2024).

Seminare l’armonia in mezzo alla diversità e malgrado le differenze è una necessità pratica che richiede un’azione concreta e uno sforzo collettivo da parte di tutti gli individui, le famiglie, le istituzioni educative, i media, le comunità e le nazioni. Tutti devono lavorare per abbattere gli stereotipi, promuovere l’empatia, la sensibilità e il rispetto per chi è diverso da noi. Dobbiamo anche promuovere il dialogo a tutti i livelli per raggiungere una maggiore consapevolezza, comprensione e apprezzamento della ricchezza della diversità e delle differenze. Dato l’immenso potenziale che le religioni hanno nel creare condizioni favorevoli all’armonia nella società, tutti i responsabili religiosi hanno il sacro dovere di incoraggiare i loro adepti a lottare per l’armonia.

Come credenti radicati nelle nostre rispettive tradizioni religiose e come persone che condividono l’impegno di rafforzare la coesistenza armoniosa nella società, possiamo noi, cristiani e induisti, allearci con le persone di altre tradizioni religiose e con le persone di buona volontà, fare tutto il possibile per promuovere l’armonia in mezzo alla diversità e nonostante le differenze «con senso di responsabilità e in uno spirito di fraternità e inclusione». (Papa Francesco, Incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico, Singapore, 12 settembre 2024).

Rinnoviamo gli auguri di una gioiosa celebrazione di Deepavali!