In corso in Colombia la Cop16 per un mondo sostenibile entro il 2030

Un’occasione di tutela
per la biodiversità nel mondo

Indigenous people participate in the parade for life, biodiversity and peace at COP 16, in Cali, ...
23 ottobre 2024

«Deve aumentare l’impegno dei governi per la tutela della natura, per la valorizzazione del capitale naturale e per il ripristino degli ecosistemi. Serve maggior impegno dal mondo delle imprese». Con questo monito Giuseppe Dodano, direttore tecnico del Nature positive network, descrive ai media vaticani una sfida complessa: quella di dare continuità alla tabella di marcia che prevede per ogni Paese di proteggere il 30% delle terre e dei mari del proprio territorio e ripristinare il 30% degli ecosistemi danneggiati. L’ambito è quello della Cop16 sulla biodiversità, che si sta tenendo nella città colombiana di Calì attorno al tema “Pace con la natura”. L’obiettivo a cui si sta tentando di dare seguito era stato adottato nella Cop15 del 2022, con l’adozione di una tabella di marca allo scopo di salvaguardare la natura entro il 2030. La Cop16 di Calì è iniziata lunedì 21 ottobre e durerà fino al primo novembre con la partecipazione di 196 Paesi membri, ad eccezione degli Stati Uniti. L’evento è stato introdotto dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che ha insistito sulla necessità di investimenti significativi per l’ambiente ricordando che «la distruzione della natura alimenta conflitti, fame e malattie, povertà».

Le tematiche di cui si sta discutendo a Calì sono divenute centrali nel dibattito mondiale tramite giornate di sensibilizzazione, manifestazioni, campagne nelle scuole o vertici internazionali. Continuano a mancare, però, le azioni a favore della biodiversità, l’insieme di tutte le specie animali e vegetali che popolano la Terra, tramite la creazione di ecosistemi adatti a far prosperare le civiltà.

Ciò che serve è una maggiore stabilità che può arrivare, secondo Dodano, proprio grazie alle piccole imprese: «Se ne fa anche una questione economica, poiché un forte rischio per la stabilità di alcuni processi economici è rappresentato proprio dal collasso degli ecosistemi». Il direttore tecnico del Nature positive network ricorda anche che la conseguente perdita di materie prime «non è solo un problema economico» e che una possibile soluzione può riguardare un esiguo investimento «sulle energie alternative, come stanno facendo già la Cina e l’India, ma non a sufficienza l’Europa».

Un aspetto importante della Cop16 riguarda il Paese ospitante, la Colombia, che «ha soprattutto nell’agenda di questo governo il tema ambientale in tutte le sue sfaccettature. Un tema fondamentale nell’azione di questo governo», come indica anche Gianni La Bella, docente di Storia contemporanea all’Università di Modena ed esperto di America Latina per la Comunità di Sant’Egidio. «Il tema pace con la natura credo che corrisponda in pieno agli obiettivi che Petro (il presidente colombiano) si è dato, cioè quello di operare una grande riconciliazione tra il Paese e la “Colombia indigena”» spiega La Bella ai media vaticani. Il tema dell’integrazione delle popolazioni indigene è infatti un fatto importante all’interno dell’agenda di governo e per cui sono state prese già diverse iniziative. I leader e le altre persone riunite a Calì, conclude La Bella, «si impegneranno per materializzare questa opera di riconciliazione».

di Michele Raviart
e Alessandro Guarasci