Il Sinodo dei vescovi
Nel briefing resa nota la consegna di oltre mille “modi” riguardo al progetto del Documento finale

«Siamo in dirittura d'arrivo»

 «Siamo in dirittura   QUO-241
23 ottobre 2024

Al Sinodo «siamo in dirittura d’arrivo» ha affermato Sheila Pires, segretario della Commissione per l’informazione, all’inizio del briefing odierno nella Sala stampa della Santa Sede. «Alle 12.30 di oggi sono stati presentati più di mille “modi” riguardo al progetto del Documento finale» ha detto, e quindi questa fase di proposta degli emendamenti «è terminata».

«Ieri pomeriggio e stamani i lavori sono proseguiti nei circoli minori» proprio «per l’elaborazione dei modi ossia gli emendamenti sul progetto di Documento finale e i partecipanti al Sinodo hanno avuto», appunto, «tempo fino alle 12.30 di oggi per presentare i “modi” alla Segreteria generale». Si tratta, ha spiegato Pires, «dei “modi” collettivi, approvati per consenso dai membri di ciascun tavolo, con la maggioranza di 50+1. Ciascuno — ha aggiunto — aveva anche la possibilità di presentare “modi” individuali alla Segreteria».

Degli oltre mille “modi” presentati alla Segreteria generale del Sinodo, ha riferito Pires, 951 sono collettivi, e cioè da parte dei circoli minori, e un centinaio sono individuali. «L’anno scorso erano stati presentati un totale di circa 1.200 modi».

Durante il briefing è stato inoltre mostrato un breve videomessaggio del Papa (le cui parole sono pubblicate in questa stessa pagina), realizzato — ha detto Pires — da alcuni giovani partecipanti al Sinodo.

Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione, ha resto noto che «oggi pomeriggio ci saranno le votazioni per il rinnovo del Consiglio ordinario, struttura permanente della Segreteria generale del Sinodo, presieduto dal Santo Padre. Ogni decisione rilevante passa normalmente attraverso questo organismo che lavora in particolare alla preparazione del Sinodo successivo».

«I membri del Consiglio ordinario — ha spiegato Ruffini — entrano in carica al termine dell’Assemblea generale ordinaria che li ha eletti. Sono membri della successiva Assemblea generale ordinaria e cessano il loro mandato allo scioglimento di quest’ultima».

Inoltre, ha proseguito Ruffini, «ieri il cardinale segretario generale Mario Grech ha annunciato che rispetto all’Istruzione vigente è stata apportata — d’accordo con il Santo Padre — una modifica che porta a 17 il numero complessivo dei membri, di cui 13 da eleggere tra i vescovi diocesani o eparchiali, membri di questa Assemblea: uno dalle Chiese orientali cattoliche, uno dall’Oceania, due rispettivamente dall’America settentrionale, dall’America latina, dall’Europa, dall’Africa e dall’Asia. A costoro si aggiungeranno quattro membri di nomina pontificia e, a suo tempo, il capo del Dicastero della Curia romana competente per il tema del prossimo Sinodo».

«Il cardinale Grech ha anche sottolineato l’importanza di questa votazione, perché il Consiglio — in base alla normativa — svolgerà un ruolo fondamentale sia nell’implementazione di questo cammino sinodale sulla sinodalità, sia nella preparazione del prossimo Sinodo». In particolare, ha aggiunto Ruffini, «gli eletti rappresenteranno le aree continentali e le loro diverse nazioni e saranno chiamati a portare in Consiglio non solo la loro voce personale, ma anzitutto quella delle Chiese del loro territorio».

Dunque, «le giornate di domani, giovedì, e di dopodomani, venerdì, saranno dedicate all’inserimento dei “modi” e alla redazione del Documento finale da parte delle persone che ne sono incaricate. Tutti i membri si ritroveranno sabato mattina e pomeriggio per le due ultime congregazioni generali. Ci sarà la lettura del Documento finale in Aula la mattina e nel pomeriggio l’approvazione e i saluti».

Ruffini ha, quindi, annunciato la distribuzione ai giornalisti di una dichiarazione del cardinale eletto Timothy Radcliffe «in risposta ai commenti che hanno fatto seguito alla risposta del cardinale Ambongo a una domanda durante la conferenza stampa del 22 ottobre». In particolare Radcliffe «desidera chiarire i seguenti punti: la risposta del cardinale Ambongo non si riferiva all’articolo pubblicato su L’Osservatore Romano, ma a quello di Phil Lawler su Catholic Culture del 17 ottobre. Questo è l’articolo che il cardinale mi ha mostrato sul suo telefono e di cui abbiamo parlato». Inoltre, prosegue la dichiarazione di Radcliffe (secondo punto), «la lettura di Lawler dell’articolo de L’Osservatore ha frainteso ciò che avevo scritto. Non ho mai scritto o suggerito che le posizioni assunte dalla Chiesa cattolica in Africa fossero influenzate da considerazioni finanziarie. Riconoscevo solo che la Chiesa cattolica in Africa è sottoposta a una fortissima pressione da parte di altre religioni e chiese che sono ben finanziate da fonti esterne». Infine, terzo punto, Radcliffe conclude: «Sono molto grato al cardinale Ambongo per la sua esplicita difesa della mia posizione».

In conclusione il vice direttore della Sala stampa, Cristiane Murray, che ha moderato il briefing, ha riferito che il Santo Padre ha regalato a tutti i partecipanti al Sinodo un libro del sacerdote Luis Miguel Castillo Gualda su sant’Agostino e la sua concezione del vescovo nel popolo di Dio, tema toccato tante volte in questo processo sinodale.


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