23 ottobre 2024
«Non è raro dover leggere che il mondo prima del 1914 andava benissimo, e che con la prima guerra mondiale tutto è cambiato in peggio. Allo stesso modo si potrebbe affermare che il dopoguerra del 1919-1939 sia stato meno angoscioso del secondo dopoguerra, vivendo noi oggi nell’incubo della guerra fredda attuale, della guerra calda in varie parti del mondo e in quella caldissima che si intravvede»: così scriveva Luigi Sturzo il 31 marzo 1953, in un articolo che sarebbe apparso qualche giorno dopo sul quotidiano milanese «L’Italia». La veloce descrizione sturziana dello scenario internazionale, ancora intasato da tante rovine materiali e morali, esprimeva il timore che il vaso di Pandora non fosse stato ancora tappato. Sturzo sembrava suggerire l’idea che il Novecento fosse un permanente ...
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