Il Sinodo dei vescovi
In preghiera e in dialogo
Stamani è stato consegnato a tutti i partecipanti al Sinodo il testo del progetto di Documento finale e, dunque, «siamo arrivati a un momento fondamentale» ha affermato Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione e presidente della Commissione per l’informazione, nel briefing odierno per i giornalisti nella Sala stampa della Santa Sede, iniziato alle 13.30 e introdotto dal vice direttore Cristiane Murray.
«Venerdì pomeriggio si sono svolti gli incontri dei gruppi di studio con i membri del Sinodo sugli argomenti loro affidati» ha anzitutto riferito Ruffini. E stamani, «prima del momento di lettura personale del testo — ha quindi riferito — c’è stata una comunicazione a braccio del cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, «sul Gruppo 5». Ruffini ha dato lettura integrale del testo (di cui pubblichiamo a parte una sintesi), aggiungendo «che il Papa era presente stamattina alla congregazione generale e che alla fine dell’intervento del cardinale Fernández c’è stato un applauso dei presenti».
Inoltre Ruffini ha voluto condividere la gioia che tutti i sinodali portano ancora nel cuore per la celebrazione presieduta ieri dal Papa, in piazza San Pietro, per la proclamazione di 14 nuovi santi: «Un evento significativo anche per essere avvenuto nella Giornata missionaria mondiale e nel cuore del nostro percorso sinodale».
E proprio ieri pomeriggio, ha proseguito, «si è svolto un momento di preghiera che ha riunito online i missionari digitali (a pagina 10 la cronaca dell’avvenimento, ndr) che hanno partecipato al percorso della Chiesa che ascolta a cui, come sapete, è dedicato anche uno spazio nell’Instrumentum laboris».
In conclusione Ruffini ha ricordato che venerdì 25, alle ore 17, a Palazzo San Calisto, ci sarà l’evento “Sinodo dello Sport” — organizzato da Athletica Vaticana con il Dicastero per la cultura e l’educazione — a cui molti padri e madri sinodali hanno dato la loro adesione. «Si tratta di uno spazio di dialogo con atlete e atleti rifugiati, paralimpici e olimpici, per un confronto sui temi della pace e del servizio reciproco», ha spiegato.
A ripercorre la mattina sinodale di oggi è stata Sheila Pires, segretario della Commissione per l’informazione, ricordando che «siamo nell’ultima settimana di questo Sinodo sulla sinodalità».
La giornata, ha spiegato Pires, si è aperta con la celebrazione della messa a San Pietro. Nell’omelia «il cardinale Grech ha sottolineato che il Sinodo deve essere visto come un nuovo inizio, volto a proclamare la Parola di Dio a tutti».
Quindi la congregazione generale — 351 i presenti in Aula — «è iniziata con la meditazione di padre Radcliffe, incentrata sui temi della libertà e della responsabilità». E dopo la meditazione è stata, appunto, presentata la bozza del Documento finale proprio — è stato fatto notare — «con lo spirito di libertà essenziale per navigare in questo ultimo tratto del cammino sinodale».
È stato il cardinale Hollerich a presentare la bozza del Documento finale, definendolo, appunto, «un testo provvisorio, il che significa che richiede riservatezza: non per mancanza di trasparenza, ma per mantenere un ambiente aperto e sereno per la discussione».
«Tutti i partecipanti hanno ricevuto una copia del testo, che è il risultato di un lavoro di collaborazione» ha spiegato Pires. «L’originale è in italiano, con traduzioni disponibili nelle altre lingue del Sinodo, ma è stato sottolineato che la versione italiana è il riferimento per il confronto».
«Il Documento finale, è stato ribadito, non è solo il prodotto delle discussioni in aula, ma attinge da un ricco percorso e incorpora tutto il lavoro svolto negli anni durante le varie fasi del processo sinodale» ha fatto presente il segretario della Commissione per l’informazione. «Relatori speciali ed esperti hanno lavorato duramente per ascoltare con attenzione quanto è stato detto e hanno esaminato le relazioni dei circoli minori». Inoltre «i contributi dei teologi sono stati significativi sia per il Documento che per i Forum». E proprio con questo spirito l’assemblea «ha applaudito tutti coloro che hanno contribuito al Documento».
«È stato anche ricordato che il Documento trova unità nel Vangelo della risurrezione di Gesù» ha aggiunto Pires, riferendo che «sono stati ringraziati madre Angelini e padre Radcliffe per le loro meditazioni ispirate, che hanno guidato i lavori del Sinodo e la stesura del Documento finale».
«Questo pomeriggio — ha affermato Pires — i partecipanti si riuniranno nei circoli minori per un vero e proprio scambio di doni, come ha detto il cardinale Grech, per “condividere sfide, sogni, dinamiche interiori e nuove motivazioni nate dalla lettura del testo”. È un modo nuovo di vivere un ritiro, forse non usuale. Sarà quindi una giornata dedicata alla preghiera, alla meditazione e alla condivisione della bozza del Documento finale».
Infine, ha concluso Pires, «domani e dopodomani i membri si concentreranno sullo sviluppo dei “modi”».
La mattinata si è conclusa con la preghiera per il sacerdote gesuita Marcelo Pérez ucciso ieri nello Stato messicano del Chiapas, poco dopo la messa nella sua parrocchia di Cuxtitali, quartiere di San Cristóbal de Las Casas.