«Siano rispettate le forze di pace delle Nazioni Unite»: lo ha chiesto con forza Papa Francesco tornando a esprimere all’Angelus domenicale preoccupazione per «quanto sta avvenendo in Medio Oriente». Invocando ancora una volta «un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti» e auspicando che «si percorrano le vie della diplomazia e del dialogo per ottenere la pace» il Pontefice ha assicurato vicinanza «a tutte le popolazioni coinvolte, in Palestina, in Israele e in Libano» e preghiere «per tutte le vittime, per gli sfollati, per gli ostaggi» implorando l’immediato rilascio di questi ultimi. «Spero che questa grande inutile sofferenza, generata dall’odio e dalla vendetta, finisca presto» ha concluso, ribadendo che «la guerra è una sconfitta per tutti, soprattutto per chi si crede invincibile».
Quindi il Vescovo di Roma ha spostato l’attenzione su Ucraina e Haiti, lanciando un «appello affinché gli ucraini non siano lasciati morire di freddo» e «cessino gli attacchi aerei contro la popolazione civile». Riguardo alla «drammatica situazione» del Paese caraibico «dove continuano le violenze contro la popolazione, forzata a fuggire dalle proprie case in cerca di sicurezza» il Papa ha esortato a non dimenticare «mai i nostri fratelli e sorelle haitiani», domandando preghiere «affinché con l’impegno della Comunità internazionale, si continui a lavorare per la pace e la riconciliazione».
Infine Francesco ha invitato a unirsi venerdì prossimo, 18 ottobre, all’iniziativa “Un milione di bambini recita il Rosario per la pace nel mondo” promossa dalla Fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre”.