Tra videocamera e contenuti, cultura e curiosità

In vetrina o in profondità? Parlano i “travel blogger”

 In vetrina o in profondità?  Parlano i “travel blogger”  QUO-233
14 ottobre 2024
Viaggio. Una parola di comune uso e che spesso banalizziamo, dimenticandoci il profondo significato che ha assunto nel tempo attraverso racconti, scritti, canzoni e film. Insomma, che sia letteratura odeporica o produzione cinematografica a tema viaggio, non vi è dubbio che i significati che questo ha assunto sono profondi e, di sicuro, non banali. Con l'avvento dei social e degli altri strumenti digitali il concetto di viaggio si è colorato di nuove sfumature. Sempre più “viaggiatori” condividono le loro esperienze, trasformando in narrazione collettiva ciò che stanno compiendo e che sistematicamente si ripete: “Qui ci sono stato anche io”. Non è un caso che si sia già diffuso il termine “turisti 2.0”, una nuova forma di viaggiatore che dipende direttamente dai social e dall’uso che ne fa di ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati