
In un’epoca in cui «il flagello del consumo di droga continua a diffondersi», la Santa Sede invoca un «triplice approccio» basato su applicazione delle leggi, cure adeguate per coloro che soffrono di dipendenza e prevenzione attraverso l’educazione. Lo ha detto l’arcivescovo Gabriele Caccia, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, intervenuto ieri a New York a un dibattito sul controllo internazionale delle droghe nell’ambito della 79ª sessione dell’Assemblea generale. Caccia si è soffermato sul contrasto alla criminalità che colpisce in modo «sproporzionato» i più vulnerabili. «Particolarmente preoccupanti», ha osservato, i reati per traffico di organi e persone legato a tale piaga. Per questo, «la Santa Sede invita tutti gli Stati a rafforzare i loro quadri legislativi e di applicazione della legge per prevenire e combattere» tali traffici. Sollecitati pure sforzi specifici per contrastare traffico e sfruttamento di minori sul web. Al contempo il presule ha sollecitato il rispetto della dignità umana anche nell’imposizione delle sanzioni penali e nelle condizioni di detenzione.